Stangata sul gasolio agricolo, imprenditore ai domiciliari. La Finanza sequestra beni per due milioni e mezzo

Stangata sul gasolio agricolo, imprenditore ai domiciliari. La Finanza sequestra beni per due milioni e mezzo
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Lunedì 21 Febbraio 2022, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 11:13

Ai domiciliari un imprenditore di Taranto, titolare di una impresa che commercializza carburante. Mentre scatta un sequestro di beni per un totale di due milioni e mezzo di euro. Questi i dettagli dell'operazione messa questa mattina dai militari del Gruppo di Taranto della Guardia di Finanza che hanno notificato il provvedimento restrittivo all'imprenditore che è residente a San Giorgio Ionico. Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Taranto, rappresenta l’epilogo delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza culminate nella contestazione all'indagato ed altre tre persone, due delle quali suoi familiari, delle accuse di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, falso ideologico, sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa ed irregolarità nella circolazione dei prodotti sottoposti ad accisa.

Le accuse

Secondo la ricostruzione ipotizzata dagli investigatori, gli indagati avrebbero ceduto consistenti quantità di gasolio per uso agricolo sottoposto ad aliquota d’accisa ridotta a soggetti non aventi diritto.

L’illecita attività sarebbe stata posta in essere attraverso l’emissione di falsi documenti di accompagnamento del carburante, che sulla carta risultava ceduto ad ignari acquirenti aventi diritto, alcuni dei quali già deceduti. Il carburante, invece, sarebbe stato poi ceduto a persone non autorizzate all’acquisto ad aliquota agevolata. Complessivamente sono stati segnalati 3 milioni e 13 mila litri di prodotto che sarebbe stato consumato in frode, con una evasione di imposte, tra Iva e  e accise, qauntificata in 2,6 milioni di euro.

Il sequestro

Contestualmente è stato eseguito anche il sequestro dell’intero compendio aziendale della ditta, nonché il sequestro preventivo per equivalente di beni immobili e disponibilità finanziarie facenti capo agli inquisiti, fino al valore di 2,6 milioni di euro.

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