Vertice tra il sindaco Melucci e il ministro Urso: si parte con l'accordo di programma su Taranto

Da sinistra il sindaco Melucci e il ministro Urso durante l'incontro
Da sinistra il sindaco Melucci e il ministro Urso durante l'incontro
di Domenico PALMIOTTI
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 05:00

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, conferma sull’ex Ilva la collaborazione con gli enti locali e l’accordo di programma per Taranto. Un incontro ieri mattina a Roma con il sindaco Rinaldo Melucci, nella sede del ministero, ha consolidato le basi per un percorso comune.

Le dichiarazioni del ministro

«Collaborazione - annuncia Urso - che, congiuntamente alla Regione e alle altre amministrazioni competenti, porterà alla definizione di un accordo di programma per la riqualificazione e la riconversione dell’ex Ilva». Obiettivo, «creare la più grande acciaieria green d’Europa».

«L’accordo - spiega il ministro - disciplinerà il cronoprogramma degli investimenti industriali per la riconversione green e le iniziative funzionali a rilanciare il territorio tra cui il parco eolico off shore e il Tecnopolo». 
Un tavolo istituzionale che, dopo la conversione in legge del nuovo decreto sugli impianti strategici tra cui Acciaierie d’Italia, lavorasse a struttura e contenuti dell’accordo, era anche una delle richieste avanzate dalle forze di opposizione, soprattutto il Pd, attraverso gli emendamenti alla commissione Industria del Senato. Gli emendamenti, però, sono stati nella stragrande maggioranza respinti dietro parere negativo del Governo. Sia questo sull’accordo di programma, che gli altri relativi all’introduzione della Valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario - per verificare la compatibilità dei livelli di produzione programmati - e alla modifica, o soppressione, degli articoli relativi ad amministrazione straordinaria, sequestro e responsabilità penale. Il no all’emendamento sull’accordo di programma non ha però cassato l’utilizzo dello strumento - tant’è che Urso ieri lo ha confermato - finalizzato a costruire una cornice che tiene insieme decarbonizzazione della fabbrica, chiusura delle fonti inquinanti, riconversione del modello produttivo e rilancio economico dell’area. 
«Taranto sarà il paradigma su cui si fonda la nuova politica industriale del Paese. Insieme si può», annuncia il ministro. «Abbiamo dato il via a un lavoro comune anche con gli enti locali per dare un futuro alla siderurgia italiana nel pieno rispetto dei vincoli ambientali e della salute dei cittadini», commenta Urso. «Proprio domani (oggi - ndr) l’Aula del Senato esaminerà il decreto Ex Ilva, a conferma - sostiene Urso - non solo che questo Governo realizza gli impegni che assume, ma soprattutto che il sistema Italia può vincere la grande sfida della riconversione industriale». 

Il precedente incontro


Il ministro aveva già avuto un confronto col sindaco.

Melucci si era collegato il 19 gennaio quando Urso, dopo l’esordio ufficiale di metà novembre sul dossier ex Ilva, ha richiamato al tavolo tutte le parti. Il nuovo decreto era stato varato dal Consiglio dei ministri da meno di un mese, cominciava il suo cammino parlamentare, e il titolare del dicastero delle Imprese voleva farsi un’idea più chiara del problema ma, soprattutto, registrare le varie posizioni. E Urso ieri si è riallacciato al vertice di gennaio dicendo che proprio in quella sede «era stato annunciato l’accordo di programma per definire i tempi, le risorse e le modalità di riconversione del sito produttivo dell’ex Ilva per renderlo la più grande acciaieria verde d’Europa in linea con gli obiettivi siderurgici nazionali».

Il parere del sindaco


La conferma dell’accordo di programma da parte di Urso incontra ovviamente il consenso del sindaco, considerato che l’amministrazione ha fatto di questa richiesta un punto dirimente per la vicenda ex Ilva. Melucci dichiara che col ministro si è parlato di accordo di programma sull’ex Ilva, di iniziative correlate agli investimenti europei in materia di decarbonizzazione, nonché di approvvigionamento energetico e innovazione. Altro tema affrontato, la ripresa del percorso istruttorio finalizzato all’istituzione e all’insediamento a Taranto del Tecnopolo del Mediterraneo. Questo, insieme alle imprese e al mondo della ricerca, dovrebbe contribuire ad accelerare il disimpegno di Taranto dalla monocultura industriale siderurgica. Per il sindaco, il ministro si è mostrato «molto consapevole e seriamente al lavoro sui nostri dossier, nonostante la loro intrinseca complessità e le tante urgenze del Paese, Questo mi conforta davvero». «Non abbiamo tempo da perdere - rileva Melucci -. Serve dare slancio a un modello di sviluppo alternativo e sostenibile per l’area di crisi industriale di Taranto, nel contempo definendo una volta per tutte la prospettiva di riconversione dell’ex Ilva. Inizia da qui il lavoro tecnico-giuridico degli enti locali, a supporto del Governo, nella redazione dell’accordo di programma». Quest’ultimo, per il sindaco, «potrà rappresentare un paradigma positivo per l’intero sistema Paese». Secondo Melucci, «occorre consegnare a Taranto con rapidità quelle ricadute concrete in grado di dare ossigeno al mondo del lavoro, delle imprese, dei nostri giovani». «Dal Tecnopolo del Mediterraneo al Cis Taranto, dai Giochi del Mediterraneo alle altre numerose iniziative programmate in questi anni e incardinate nel piano locale per la transizione giusta europea, confidiamo ora che il Governo voglia dimostrarsi risoluto», è la conclusione di Melucci. 

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