Dopo il crollo parroco del Sacro Cuore trascorre la notte sul sagrato con gli sfollati

Dopo il crollo parroco del Sacro Cuore trascorre la notte sul sagrato con gli sfollati
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Mercoledì 27 Gennaio 2016, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 19:45
TARANTO, 27 GEN - Don Luigi Larizza, parroco del 'Sacro Cuore' di Taranto, ha trascorso la notte sul sagrato della chiesa insieme ad altri parrocchiani e ad alcuni sfollati dello stabile di via Giovan Giovine 7, dove nei giorni scorsi è crollato un solaio rendendo gli appartamenti inagibili.

Un gesto forte per richiamare l'attenzione delle istituzioni sul problema che riguarda una quarantina di persone rimaste senza una casa e costrette a dormire nell'androne del palazzo. All'iniziativa di protesta hanno partecipato i presidenti e volontari delle Onlus Delfino Blu e Comitato via Giusti e alcuni Cavalieri dell'Ordine di Malta. Il Comune ha fatto presente che gli sfollati sono abusivi non avendo sottoscritto un contratto di affitto. Don Luigi ha dichiarato che la mobilitazione proseguirà fino a quando i cittadini rimasti senza un tetto non troveranno una adeguata sistemazione.

Il video di una clamorosa lite tra il parroco della Chiesa Sacro Cuore, don Luigi Larizza, e il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, durante un incontro a Palazzo di citta', sta spopolando sui social network con decine di condivisioni. Il sacerdote contesta al primo cittadino di essersi adoperato per l'accoglienza ai migranti, portando loro anche cornetti caldi nella struttura dove erano ospitati, e di non aver riservato la stessa attenzione agli sfollati del palazzo di via Giovan Giovine costretti da oltre due settimane a dormire nell' androne dopo il crollo di un solaio che ha reso inagibili i loro appartamenti. Don Luigi parla addirittura di "discriminazione razziale a danno di cittadini italiani". Il sindaco replica: "Lei parla un linguaggio che veramente mi sconvolge in rapporto alla sua missione". E il parroco: "io dico la verita'". Stefano ha aggiunto: "si tolga il colletto che porta". Il sacerdote: "E lei si dimetta da sindaco". Un siparietto che e' proseguito per un minuto e mezzo con scambi di battute al vetriolo. "Lei - ha detto ancora Stefano al sacerdote - e' un voto, sono stato eletto certamente non per il suo". E don Luigi: "Io non l'ho mai votata, io voto le persone perbene". (ANSA).
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