"Assunzioni con il trucco" per percepire fondi comunitari, sigilli a due milioni e mezzo di euro

Foto di repertorio
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Martedì 26 Marzo 2019, 09:31 - Ultimo aggiornamento: 10:25
Sotto chiave beni e disponibilità per un valore di oltre due milioni e seicentomila euro. Questa la clamorosa svolta nell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza sui fondi europei percepiti da una società con sede a Massafra per finanziere il progetto di realizzazzione di una nuova unità produttiva, per la quale era previsto un investimento complessivo da 16 milioni di euro. L'accesso ai fondi era correlato a nuove assunzioni, ma è proprio in questo passaggio, secondo gli inquirenti, che qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto.
Nel mirino dei militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto un'impresa del settore meccanico e il suo rappresentante legale. Per i quali è scattato un sequestro preventivo per equivalnte per un totale di due milioni e 611.000 euro disposto dal gip su richiesta della procura. Sotto la lente di ingrandimento della Finanza il corretto 
impiego di finanziamenti pubblici connessi al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) – 2007/2013 - Programma “Competitività dei settori produttivi, occupazione e ricerca”.
Dalle indagini è emerso che la società ha presentato alla Regione un progetto per la  realizzazione di una nuova unità industriale per la fabbricazione di innovativi aerogeneratori per la produzione di energia elettrica. Sul progetto si è acceso il semaforo verde per un finanziamento pubblico da 2 milioni e 611 mila euro, con obbligo per la società massafrese di assumere 24 nuovi lavoratori.       
"L’attività investigativa - spiegano dalla Finanza - ha consentito di accertare che il responsabile della società ha simulato assunzioni annuali di lavoratori, i quali in realtà venivano tratti solo in forma figurata da altre imprese satelliti della stessa società. Emblematico - si legge nalla nota diffusa dal comando provinciale delle Fiamme Gialle - il caso di un lavoratore che risulta aver presentato dimissioni volontarie da una delle imprese satelliti, per poi essere assunto il giorno successivo dalla società massafrese beneficiaria delle contribuzioni pubbliche: il tutto effettuato nello spazio temporale di appena sette minuti". Per il rappresentante legale della società è scattata la denuncia con le contestazioni di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Ed è scattato il sequestro per equivalente calibrata sulla portata dei fondi pubblici che, secondo gli investigatori, sarebbero stati percepiti in maniera illecita.

 
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