Abusivismo: sequestrati gli spazi esterni del “Blanco”. Indagati titolare, geometra e tre dirigenti del Comune

Abusivismo: sequestrati gli spazi esterni del “Blanco”. Indagati titolare, geometra e tre dirigenti del Comune
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Mercoledì 24 Febbraio 2016, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 14:22
Era uno dei più frequentati dehors della città, il più accogliente e chic.
Da ieri, la spaziosa veranda a vetri del Bar Blanco, su Corso Italia, è sotto sequestro della magistratura tarantina che lo ritiene tutt’altro che candido dal punto di vista delle autorizzazioni e regolamenti in materia urbanistica.
A mettere i sigilli ieri all’elegante copertura di legno bianco e acciaio, sono stati i carabinieri del comando provinciale jonico che hanno notificato anche cinque avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta condotta dal pubblico ministero, Daniela Putignano. Gli indagati sono il proprietario del locale, Sebastiano Terracina e il progettista della struttura, il geometra Dario De Giorgi che devono rispondere di abusivismo edilizio, invasione di suolo pubblico e deturpamento di cose altrui.
Nei guai anche tre dirigenti del comune di Taranto, Carmine Pisano e Marcello Vuozzo rispettivamente responsabili del settore Sviluppo economico e dello sportello unico delle Attività produttive. Il quinto inquisito è l’architetto Silvio Rufolo, ex dirigente dell’Urbanistica in pensione. Ai tre dipendenti pubblici il pm contesta i reati di falso ideologico e abuso d’ufficio.
Il sequestro di ieri che è stato autorizzato dal gip del Tribunale di Taranto, Valeria Ingenito, è l’ultimo atto di una lunga serie di diffide e sanzioni amministrative da parte dell’ufficio annona della polizia municipale nei confronti dei due proprietari che si sono succeduti tra il 2011 e oggi.

Nonostante tutto, il locale ha continuato la sua attività ritenuta abusiva. Secondo le indagini condotte dai militari dell’Arma, la grave irregolarità sarebbe stata sanata con un provvedimento adottato illegittimamente dal comune. Per questo è accusato l’architetto Rufolo il quale, nella sua qualità di dirigente dell’Urbanistica, avrebbe aiutato i proprietari del bar omettendo l’emissione di un’ordinanza di demolizione.
L’architetto in pensione è stato nei giorni scorsi tra i nomi dei papabili futuri assessori della giunta del sindaco Ippazio Stefàno, anche se in realtà si è parlato negli ultimi giorni di un incarico di consulenza all’Urbanistica.
Dall’inchiesta, per la quale il magistrato si è avvalso di una perizia tecnica affidata ad un esperto, sarebbe inoltre emerso che nel 2014 il Bar Blanco ha ottenuto una concessione della struttura edificata tre anni prima con la complicità dei funzionari del Comune.
Le stesse carte dell’inchiesta conterrebbero inoltre le prove di una falsa dichiarazione del proprietario, anche questa ottenuta con la presunta connivenza dei settori pubblici coinvolti, nella quale si certificava la nascita del dehors tre anni dopo la sua effettiva edificazione. Per gli inquirenti, insomma, la copertura realizzata nel 2011 su circa cinquanta metri quadrati di marciapiede, non poteva più essere sanata e andava demolita così come i vigili urbani avevano più volte indicato ai settori preposti. Il sequestro e quindi l’interdizione all’uso riguarda solo la copertura esterna e non il locale interno che continua regolarmente la sua attività.
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