Da sei ristoranti e chef d’eccellenza 1800 pasti per i più poveri: «Un segno d’amore verso chi sta peggio»

Uno slancio di solidarietà anima quest’anno i festeggiamenti a Taranto per la Madonna del Carmine

Da sei ristoranti e chef d’eccellenza 1800 pasti per i più poveri: «Un segno d’amore verso chi sta peggio»
​Da sei ristoranti e chef d’eccellenza 1800 pasti per i più poveri: «Un segno d’amore verso chi sta peggio»
di Domenico PALMIOTTI
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Giovedì 6 Luglio 2023, 19:39 - Ultimo aggiornamento: 19:41

Uno slancio di solidarietà anima quest’anno i festeggiamenti a Taranto per la Madonna del Carmine e si esprime nell’iniziativa che vede insieme, con la regia dell’Arciconfraternita e il supporto del Comune di Taranto e dei volontari della Protezione Civile comunale, sei importanti ristoratori della città.

«L’iniziativa - spiega il priore del Carmine, Antonello Papalia - si chiama ‘Ristoranti Solidali’. Sei ristoranti prepareranno 1.800 pasti per la mensa dei poveri del Carmine.

Saranno distribuiti in 12 giorni per 3 mesi, dal 10 luglio al 10 ottobre. È un gesto di solidarietà molto significativo. I sei ristoranti, tutti di eccellenza, metteranno a disposizione la loro professionalità, la loro bravura, e questo dimostra come una fetta della città, al di là delle proprie attività commerciali, ha la capacità di donarsi a chi ha più bisogno».

I dettagli

Saranno un primo, un secondo e un contorno per un totale di 5.400 portate. I ristoratori tarantini che hanno aderito sono: Angelo Matacchiera “La Paranza Ristorante”, Biagio Nigro “Da Biagio Ristorante”, Biagio Marcheggiano “MòMò Ristorante”, Agostino Bartoli “Al Gatto Rosso Ristorante”, Marco e Oronzo Falcone “La Fattoria Ristorante” e Michele Gatto “Core Restaurant”. 

Ci sono poi due ulteriori apporti all’iniziativa dei “Ristoranti Solidali”. «Il Comune di Taranto, tramite l’assessore Cosimo Ciraci, ci sta supportando con la Protezione Civile che si occuperà del trasporto e della consegna alla mensa del Carmine dei pasti preparati dai ristoranti - evidenzia Papalia -. In questa catena di solidarietà entrano anche l’Ordine dei cavalieri del Santo Sepolcro e l’Ordine dei notai che si sono fatti carico delle spese di confezionamento e di packaging delle 5.400 portate. È solidarietà umana, ma è anche un fiore all’occhiello della città. Nei giorni della festa della Madonna del Carmine iniziativa più bella non ci poteva essere».
«Prestiamo aiuto, forniamo assistenza alla popolazione, e siamo felici di farlo come volontari di Protezione Civile coordinati da Alessandro Basta - afferma l’assessore comunale alla Polizia locale, Protezione Civile e Lavori pubblici, Ciraci -. Saranno usati i mezzi della Protezione Civile, adesso abbiamo anche una jeep acquistata quest’anno».

Ciraci aggiunge che «il Comune ogni sabato pomeriggio, grazie alla disponibilità dei rivenditori, fa già attività di recupero delle derrate alimentari del mercato Fadini che porta alle due mense della Caritas, a vico Seminario e a piazza San Pio X. Sono quantitativi importanti. Evitiamo sprechi. E adesso quest’iniziativa del Carmine arricchisce i contributi di solidarietà. Ma stiamo discutendo di un’iniziativa analoga anche con i supermercati. Ci sarà ovviamente bisogno di altre attrezzature di trasporto e di basi logistiche».

Altre due iniziative sono a corollario della tradizionale festa del 16 luglio. «Una pubblicazione curata dal consiglio parrocchiale - annuncia Papalia - che mette insieme le figure laiche che al Carmine si sono distinte negli anni. La pubblicazione si chiama ‘Memoria e Profezia”. Raccontiamo una ventina di figure simbolo che hanno dato lustro al Carmine con la loro opera. Ciascuna è stata raccontata da tre persone diverse, un parente prossimo, chi ha beneficiato della loro azione cristiana e chi ha tratto benefici dalla loro attività. Parliamo, tra gli altri, di Nino D’Andria, un fondatore degli scout al Carmine, Franco Pizzolla e Cosimo Solito per la confraternita, Gabriella Tacente. Figure che hanno segnato la vita della parrocchia. Laici, non sacerdoti».
«Terza iniziativa - dichiara Papalia - è un progetto di formazione di giovanissimi, da 7 a 14 anni. Un modo per avvicinarli alla nostra realtà confraternale, un percorso diviso in tappe focalizzato sui riti e sulle tradizioni dell’Arciconfraternita del Carmine. Possiamo aggregare, per statuto, ragazzi dai 14 anni in su, ecco perché ci rivolgiamo agli adolescenti. Per iniziarli alle tradizioni. Il primo passo di questi 30 bambini che, attraverso i genitori, hanno dato l’adesione, si svolgerà il 9 luglio con l’imposizione dell’abitino della Madonna del Carmine ed una piccola processione col bambino che la Madonna ha tra le sue braccia. L’iniziativa la rinnoveremo di anno in anno per contribuire alla formazione degli adolescenti».

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