A Taranto affidati i lavori di dragaggio dei fondali. Più vicino l’arrivo di Maersk

Una nave portacontainer della Maersk
Una nave portacontainer della Maersk
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 21 Luglio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:55

È ufficiale e c’è la delibera: l’Autorità portuale di Taranto ha affidato alla società Fincosit i lavori di dragaggio dei fondali del canale del molo polisettoriale, del cerchio di evoluzione, lo spazio di manovra utilizzato dalle navi, e la verifica tecnica (tenuta idraulica) della vasca di colmata, che serve al deposito dei sedimenti marini dragati.

Il precedente

Ne aveva già scritto Quotidiano il 6 giugno scorso quando si stava stringendo la definizione del contratto. Fincosit, a seguito degli sviluppi della vicenda, è stata in sostanza “ripescata” dalla graduatoria. Quando fu lanciato l’appalto arrivò infatti seconda. 
Il dragaggio per arrivare a 16,50 metri di profondità è un’opera importante e l’anno scorso, quando l’Authority rivendicava risposte dal terminalista Yilport su volumi di traffico e investimenti, quest’ultima avrebbe mostrato alla stessa Authority alcuni documenti che costituirebbero una manifestazione di interesse del gruppo Maersk a venire a Taranto con grandi navi aumentando così l’attività. Solo che Maersk avrebbe condizionato l’approdo alla possibilità di avere fondali più profondi e quindi dragati, aspetto, questo, che rientra anche nell’intesa di qualche tempo fa tra Authority-Yilport. 

Il possibile ritorno


Va aggiunto che tempo addietro, col terminal container già nelle mani di Yilport attraverso la società San Cataldo Container Terminal (Scct), Maersk ha scalato il porto, ha espresso giudizi positivi sull’organizzazione e sull’operatività, tuttavia la cosa non è andata avanti per l’assenza di alcune condizioni di contesto e tra queste ai primi posti rientra il dragaggio. Ad inizio d’anno, quando sul dragaggio l’Authority ha rescisso il contratto con Partecipazioni Italia del gruppo Webuild, a sua volta subentrata ad Astaldi, iniziale affidatario dell’appalto, sono state valutate due opzioni: una nuova gara di appalto con procedura di urgenza oppure l’affidamento dei lavori all’impresa piazzatasi seconda in graduatoria, la Fincosit.

Alla fine si è scelta quest’ultima. L’intero intervento vale circa 70 milioni e riguarda la costruzione della cassa di colmata e il dragaggio. La prima opera è stata eseguita, la seconda, invece, no. Il problema è sorto sulla verifica tecnica relativa alla tenuta della cassa di colmata. Verifica che, mancando, ha bloccato il dragaggio. Infatti i 2,3 milioni di metri cubi di materiali che si stima di dragare sarebbero dovuti andare proprio nella cassa. Che serve anche all’ampliamento del quinto sporgente.

L’impresa è stata più volte invitata a provvedere alla verifica e a fornire il relativo riscontro, ma non lo ha fatto. Le richieste sono state formulate dal direttore lavori, dalla commissione di collaudo e dal responsabile unico del procedimento. A ciò si aggiungano anche diversità di vedute tecniche tra l’impresa appaltatrice, gli organi incaricati di monitorare l’opera e stazione appaltante. Per superare lo stallo si è quindi deciso di risolvere il contratto.

La vincitrice

E adesso si riparte con Fincosit. Quest’ultima ha il suo quartier generale a Genova, ha già lavorato nell’area di Taranto (opere a mare della piastra logistica e ampliamento del pontile della raffineria Eni per il progetto Tempa Rossa), è nata all’inizio del ’900 ed è annoverata tra le maggiori imprese italiane nel campo marittimo. 
«Ho firmato la delibera di affidamento - spiega Sergio Prete, presidente dell’Autorità portuale del Mar Ionio - ma prima vanno fatte le prove sulla vasca di colmata. Da qui si capirà se sono necessari ulteriori lavori o si può procedere. A fine mese faremo la consegna anticipata delle prove. Fincosit ha per le prove 93 giorni continuativi. Sino a questa data non possiamo sbilanciarci sui tempi».
«Il dragaggio è la notizia che aspettavamo - commenta Carmelo Sasso, segretario Uil trasporti - perchè significa rendere il terminal più competitivo ed attrattivo. Ed avere nuovi traffici e nuovi clienti insieme alla possibilità di prendere Maersk. Speriamo che i lavori possano andare avanti celermente». 

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