Otranto, arriva l'estate, ma nessuna traccia del dragaggio del porto

Otranto, arriva l'estate, ma nessuna traccia del dragaggio del porto
di Elio PAIANO
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Giovedì 27 Maggio 2021, 05:00

A dieci giorni dall’approvazione della nuova legge sulle procedure dei dragaggi all’interno dei bacini portuali, la situazione sembra ancora in stallo. I Comuni sono ad un bivio e per Otranto, vista la necessità di un dragaggio iniziale propedeutico al montaggio dei pontili, la situazione è molto critica. L’ultima Conferenza di servizi di lunedì scorso non si è conclusa con un via libera, ma con la richiesta di un nuovo adempimento relativo al sito in cui deve essere stoccata la sabbia. In pratica, dopo lo stoccaggio, il sito della zona ex cave va ripristinato non solo con una idrosemina, ma anche con la rimozione dei resti della lavorazione dei blocchi per i frangiflutti posti negli anni ’70.

La corsa contro il tempo

Insomma, una corsa contro il tempo, legata alla nuova legge, che difficilmente permetterà di veder dragato il porto (almeno in minima parte) prima dell’estate. Per comprendere le dinamiche innescate dalla nuova legge chiediamo all’assessore all’Ambiente Annagrazia Maraschio cosa è cambiato con la sua introduzione e qual è la situazione dei porti salentini che attendono di essere dragati. «Non conosco la situazione nel dettaglio, ma a grandi linee è solo il Comune di Otranto che si trova in una fase avanzata, mentre quelli di Castro e salve sono in una fase iniziale. Ora, con l’approvazione in Consiglio regionale della legge che adegua le disposizioni e le procedure per la Valutazione di Impatto Ambientale alla normativa nazionale, abbiamo un percorso mirato alla semplificazione dell’iter amministrativo. Ciò rendere più efficienti i procedimenti, mantenendo al contempo gli stessi livelli di approfondimento e analisi dei progetti». Ma in concreto, qual è la situazione per Otranto e per i comuni che hanno intrapreso la vecchia procedura? «Con l’aggiornamento della legge regionale n.11/01, in Consiglio regionale, è stato votato l’emendamento, proposto dall’opposizione, che prevede un automatismo. I comuni che hanno iniziato la procedura hanno 30 giorni di tempo per valutare quale sua il percorso migliore». A questo punto, a parte Salve, che contava comunque di fare l’intervento dopo l’estate, resta il problema per Castro, il cui fondale è ormai ridotto agli 80 centimetri in metà del bacino, oltre che Otranto.

Qui l’urgenza è quella della posa in opera dei pontili galleggianti. Su questa vicenda interviene anche il Consigliere regionale Fabiano Amati. «Ho presentato un emendamento, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, per dichiarare la validità temporale dei provvedimenti di Valutazione d’Impatto Ambientale scaduti durante il periodo di emergenza Covid, in conformità con le leggi statali. Adesso - continua Amati - subito la sottoscrizione della convenzione per il nuovo Porto di Otranto e l’avvio dei lavori. È già stata predisposta dalla sezione Demanio, quindi si proceda subito per poter avviare i lavori di questa importantissima infrastruttura portuale».

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