Il portale delle aziende confiscate: 34 quelle in provincia di Taranto

In Italia sono 2.949 le aziende sottoposte a confisca, 173 in Puglia

Un momento della conferenza
Un momento della conferenza
di Nicola SAMMALI
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Venerdì 16 Giugno 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 06:42

Chiuso il progetto “Ok Open Knowledge”, promosso da Unioncamere in partnership con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) e finanziato dal Programma Operativo Nazionale Legalità 2014-2020 del Ministero dell’Interno, è tempo di bilanci. 

Le cifre


In Italia sono 2.949 le aziende sottoposte a confisca, 173 in Puglia (il 5,87%), 34 nella provincia di Taranto: si va da attività di servizi di alloggio e ristorazione (Taranto e Pulsano) a quelle del commercio all’ingrosso e al dettaglio (Grottaglie); manifatturiere; costruzioni; intrattenimento e divertimento (Castellaneta); immobiliari; sanità (Taranto); trasporto e magazzinaggio (Taranto). 
Nel portale sono pubblicate le informazioni relative alle aziende definitivamente confiscate che sono in gestione dell’Anbsc oppure da questa destinate ai sensi dell’articolo 48 comma 8 del Codice Antimafia: è liberamente accessibile e consente l’estrazione dei dati riportati. 

La fonte


Fonte primaria dei dati presenti è il sistema “ReGIO”, il sistema informativo di cui si è dotata l’agenzia; attraverso il Registro Imprese, che contiene i dati ufficiali di tutte le aziende italiane, le informazioni in possesso dell’Anbsc sono state arricchite dalle informazioni sulla natura delle stesse e sulla loro collocazione. Si tratta precisamente di uno strumento di reportistica relativo al monitoraggio delle aziende confiscate. 
La Camera di commercio di Taranto, partner dell’iniziativa, ha portato avanti nell’ultimo biennio le attività necessarie a promuovere l’utilizzo del portale “Open Data Aziende Confiscate” (https://aziendeconfiscate.camcom.gov.it/), facendo emergere la sua funzione di supporto informativo delle strategie e delle azioni volte alla gestione e valorizzazione delle aziende confiscate.

L’iniziativa trova fondamento nel principio dell’amministrazione aperta, vale a dire un modello che cerca di rendere procedimenti e decisioni più trasparenti e aperti alla partecipazione dei cittadini, in coerenza con l’Agenda digitale e la strategia per la crescita digitale 2014-2020. 

Il convegno


Il Centro congressi della Cittadella delle imprese ha ospitato ieri il convegno conclusivo al quale hanno partecipato, tra gli altri, Rosa Anna Giulitto (vice prefetto aggiunto - vice capo di gabinetto, coordinatrice del Nucleo di supporto Anbsc presso la Prefettura di Taranto) e Claudia Sanesi (segretario generale della Camera di commercio di Taranto): sono state presentate le analisi di approfondimento sviluppate per supportare il reinserimento delle aziende confiscate, nonché i modelli di intervento per la costruzione di sistemi collaborativi emersi nei laboratori condotti nel periodo in esame.
«Un elemento di sintesi che sicuramente si può trarre è quello che c’è necessità, e viene apprezzato, il coinvolgimento delle forze dell’ordine, della Prefettura e di tutti gli enti preposti sul territorio per l’accompagnamento all’impresa e agli amministratori giudiziari al fine di poter correttamente gestire questi beni», ha sottolineato il segretario Sanesi. 
«È dalla complessità e dall’analisi degli elementi che vengono fuori da tutti i soggetti attuatori - ha aggiunto - che si può trarre un indicatore importante rispetto alla maturità di questo territorio». 
Anche il vice prefetto aggiunto Giulitto ha messo in risalto l’efficacia della collaborazione tra istituzioni, enti e associazioni di categoria sul territorio: «Credo che sia la maniera migliore per individuare soluzioni nella gestione delle aziende confiscate e più in generale nel contrasto al fenomeno della criminalità organizzata di stampo mafioso». 

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