Giochi del Mediterraneo 2026: vertice sugli impianti di Taranto. Per la piscina serve la riduzione dei costi

L'area dove sorgerà lo stadio del nuoto
L'area dove sorgerà lo stadio del nuoto
di Domenico PALMIOTTI
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 10:06

L’incontro di ieri pomeriggio in Camera di Commercio per la piscina olimpionica e il centro degli sport nautici dei Giochi del Mediterraneo 2026 conferma la collaborazione tra Comune di Taranto e struttura commissariale, così come emerso dall’incontro del 28 agosto, ma porta alla luce anche la necessità di rivedere il progetto della piscina (con due vasche da 50 metri ciascuna) per ridurre i costi. Che in poco tempo sono passati da 24 a 34 milioni. 
Un balzo in avanti insostenibile alla luce del budget ora disponibile per l’evento di giugno 2026: 150 milioni.

L'incontro

Il commissario Massimo Ferrarese ieri non era presente all’incontro, così come non c’era il sindaco Rinaldo Melucci. Ferrarese era a Roma per alcuni incontri sui Giochi. Alla riunione in CdC hanno così partecipato i tecnici del Comune (con l’assessore all’Urbanistica e alle Infrastrutture strategiche, Mattia Giorno), del commissario, di Asset, l’Agenzia della Regione Puglia, e i progettisti della piscina, vincitori del concorso internazionale. In contatto col suo staff, Ferrarese dice a Quotidiano, a proposito della piscina, che «quei numeri devono calare. Tutti vogliono di più, ma oggi i soldi dove dobbiamo prenderli? Per la piscina non esiste proprio. Pare che avessero previsto delle cose in più, esagerate, che non possiamo fare. Ecco, allora, che bisogna limare. Per la piscina si sta quindi procedendo con un primo stralcio. Loro all’interno dei 24 milioni iniziali devono chiudere. Poi con i fondi in più si vedrà cosa fare e se riusciremo a dare qualcos’altro, ma per ora dobbiamo stare nei 24 milioni. Intanto, è importante che dalla prima verifica non sia emersa la presenza di reperti archeologici nell’area della piscina. Invece per il centro di vela, canoa e canottaggio nell’ex stazione torpediniere le cose vanno bene». 
Dal lato Comune si conferma. Sulla piscina c’è una questione legata al quadro economico. Ovviamente attiene ad una discussione di carattere politico da affrontare col commissario, mentre ieri il confronto è stato più tecnico. Si è preso atto della motivazione relativa all’aumento dei costi. Sono legati al progetto, all’aggiornamento del nuovo prezziario regionale - che ha determinato un incremento - e ad elementi di dettaglio illustrati dai progettisti, che però possono essere affinati nella discussione tra la struttura del commissario, gli stessi progettisti e il comitato organizzatore. Si è lavorato per capire come limare alcuni aspetti. Dalle limature progettuali scaturisce la riduzione, seppur minima, del quadro economico. 
Difficoltà a realizzare la piscina visto che è sul mare? «I progettisti e la struttura del comitato sostengono di no», si rileva da parte del Comune. Sono state fatte tutte le indagini preliminari, anche archeologiche in mare, ed è stata coinvolta la Soprintendenza. Il lavoro è andato avanti spedito. Ci sono delle relazioni che sono state portate all’attenzione. Ovvio che quella della piscina a Torre D’Ayala è un’area particolare dal punto di vista archeologico, per cui quando si dovrà passare all’esecuzione dei lavori, bisognerà stare attenti sia sul lato archeologico che paesaggistico. 
L’eventuale presenza di reperti è stata valutata da progettisti, Soprintendenza, Asset e comitato organizzatore.

Hanno dichiarato che allo stato attuale - è stata anche mandata una barca con dei sub per vedere in mare - gli esiti sono positivi. E nella prima parte, quella del parco, c’è l’idea della valorizzazione delle testimonianze archeologiche. «La riunione è stata positiva ed è il frutto del lavoro svolto nelle due settimane precedenti - commenta l’assessore Giorno a Quotidiano -. Sulla base dell’intesa tra sindaco e commissario, abbiamo messo al lavoro le strutture tecniche. Stiamo entrando nel merito degli aspetti tecnici e lavorando per allineare le attività amministrative e tecniche delle due strutture: la commissariale e la comunale». 

Il centro degli sport nautici


Per il centro degli sport nautici, che sconta ancora la mancata cessione dell’area dalla Marina Militare all’Autorità portuale del Mar Ionio (c’è in proposito un accordo che risale a ottobre 2020), l’assessore evidenzia che «la cessione dell’area è uno step che sta procedendo in autonomia e riguarda il rapporto tra Comune, Marina Militare e Agenzia del Demanio. Lo sta portando avanti il Comune in maniera parallela. Nella riunione ci siamo quindi focalizzati sul merito del progetto, su aspetti tecnici e questioni legate all’attività di costruzione, nonché sulla parte economica della piscina». 
Sul centro nautico da fonti comunali si osserva che si è entrati nel dettaglio della progettazione di fattibilità tecnico-economica e sono stati chiariti alcuni aspetti sul perimetro di alcune aree. In sostanza, stiamo entrando nel vivo. Piscina e centro nautico, si sottolinea, hanno già in corso le conferenze di servizi, ci si aggiornerà molte volte per affrontare i diversi aspetti. La conclusione delle conferenze dei servizi avverrà ad inizio novembre. Discusso di piscina e centro di vela, canoa e canottaggio, il prossimo incontro è adesso domani sullo stadio Iacovone. Ricostruzione o ristrutturazione?  

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