Non aveva violentato la figlioletta di 6 anni: dopo l'arresto scagionato il papà

Il tribunale di Taranto
Il tribunale di Taranto
di Mario DILIBERTO
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Martedì 21 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:01

Le accuse di violenza sulla figlioletta di soli sei anni cadono. E per lui è la fine di un incubo. è in arrivo la richiesta di archiviazione per il muratore tarantino di 32 anni arrestato a dicembre dello scorso anno perché sospettato di aver abusato della bimba nata da una relazione poi finita. 

La vicenda

L’uomo venne arrestato e collocato agli arresti domiciliari con l’infamante accusa di aver approfittato della figlioletta. Contestazioni che lui ha sempre respinto. Dopo nove mesi si è capito che ad avere ragione era proprio quel papà che urlava la sua innocenza. E che i racconti horror di quella bimba erano in qualche maniera “indotti”. Per questo tre giorni fa per l’indagato, che è assistito dall’avvocato Emilia Velletri, è scattata la revoca della misura cautelare, nel frattempo trasformata nel divieto di avvicinamento alla figlia. Ed è in arrivo la richiesta di archiviazione, preannunciata dallo stesso pubblico ministero inquirente nello stesso momento in cui ha chiesto e ottenuto la revoca della misura ancora in piedi per l’uomo. 
Per il giovane muratore la fine dell’incubo è riassunto nel provvedimento con il quale il gip Giovanni Caroli ha revocato la misura che gli impediva di avvicinarsi alla sua bambina. La decisione del magistrato, infatti, giunge al termine di mesi di battaglia legale in cui l’uomo ha continuato a sostenere di non essere lui il protagonista delle rivelazioni fatte dalla figlia. 
Nove mesi fa i racconti della bambina lo avevano portato direttamente agli arresti domiciliari con sul groppone la grave accusa di violenza sessuale. Ma già nel corso del successivo incidente probatorio, condotto con le cautele del caso, l’impianto accusatorio aveva vacillato. Al punto che i domiciliari erano stati trasformati in divieto di avvicinamento. Determinante, però, per l’esito della delicata indagine, si è rivelata la perizia affidata ad un esperto.
Il consulente, infatti, ha esaminato le parole della ragazzina scandagliando le sue emozioni e i suoi racconti. Il suo verdetto non ha lasciato spazio ad interpretazioni o a dubbi. Quei racconti, secondo il perito, sarebbero stati “indotti”. In qualche maniera, quindi, “suggeriti” da persone o da vicende alle quali la ragazzina avrebbe assistito. Sul presunto ruolo del padre, poi, nell’esame della piccola sono emersi elementi che hanno spianato la strada ad escludere responsabilità da parte dell’indagato. 
Conclusioni chiare che hanno convinto lo stesso pubblico ministero a chiedere la revoca della misura che impediva al muratore tarantino, sino a venerdì scorso, di avvicinarsi alla bambina.

Nella sua richiesta il pm specifica anche che alla luce degli accertamenti e degli esiti della perizia, con un atto separato provvederà a chiedere l’archiviazione delle contestazioni a carico del 32enne tarantino.

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