«Canile stracolmo: troppi animali e in cattive condizioni». Animalisti sul piede di guerra

«Canile stracolmo: troppi animali e in cattive condizioni». Animalisti sul piede di guerra
di Stefano MARTELLA
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Sabato 12 Marzo 2016, 20:26 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 10:17

Un latrato incessante scandisce i passi degli operatori che sfilano lungo gli stretti corridoi. Le file di box sono uno di fronte all’altro, i cani si sfidano e si abbiano contro insistentemente. Alcuni, testa bassa e coda tra le gambe, sono terrorizzati alla vista dell’uomo.
Una cagnolina, come se volesse diventare invisibile, striscia letteralmente sul pavimento per andare a nascondersi sotto la tettoia di un box. Molti sembrano sottopeso. Questo è lo scenario denunciato tra i corridoi del canile privato “Euro 2000” di Manduria, che contiene i cani di ben 13 comuni del Tarantino: Carosino, Castellaneta, Faggiano, Lizzano, Martina Franca, Massafra, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Ionico e la stessa Manduria. Da alcuni giorni molte associazioni animaliste esprimono forti perplessità sulla gestione del rifugio: un video documenta la sofferenza di un cane sdraiato sul pavimento di un box, è magrissimo e respira debolmente. In altre fotografie si immortalano le precarie condizioni di salute degli animali, sempre molto magri. Per questo è stata intrapresa una singolare forma di protesta: una mailbombing rivolta ai sindaci proprietari dei cani in questione, in cui si protesta per le condizioni dei randagi e si chiede di bloccare l’entrata degli animali nel canile di Manduria.

E sulla struttura sono puntati anche i fari della politica regionale: Marco Galante, consigliere del Movimento Cinque Stelle, nei giorni scorsi ha presentato una interrogazione al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al Presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo. Nel documento, oltre a chiedere alcuni chiarimenti sul canile, il consigliere pentastellato porta alla luce alcuni aspetti controversi sulla gestione: uno su tutti la continua introduzione di animali in un canile che sembrerebbe aver superato la capienza consentita dalla legge regionale. “Chiediamo il rispetto della legge - afferma Galante - secondo la normativa regionale il limite massimo di capienza dei rifugi non può superare le duecento unità di animali. Ho notizia che il canile privato sito in Manduria risulterebbe aver superato di gran lunga il tetto massimo stabilito dalla normativa e, nonostante ciò, il Servizio Veterinario della Asl di Taranto continua ad introdurre animali. Infatti sembrerebbe imminente lo spostamento di oltre 50 cani in questa struttura. Sappiamo che troppo spesso i canili privati hanno interesse ad ampliare la loro capienza - continua Galante - sforando il limite consentito, anche con la compiacenza degli organi che dovrebbero vigilare. Per questo chiediamo chiarimenti e maggiori controlli”.
Nell’interrogazione del consigliere si cita anche la sentenza della Corte di Cassazione in cui si stabilisce che l’introduzione di animali fuori dal limite consentito comporta una “lesione del benessere degli animali ma anche un discutibile vantaggio economico a favore del privato gestore”. Per questo il consigliere avanza alcune richieste, come: “la verifica in loco al fine di accertare il numero dei cani realmente presenti attraverso rilevazione dei relativi microchip e il comune di appartenenza; conoscere il numero di esemplari femmine sterilizzati e numero di esemplari maschi sterilizzati; conoscere il tipo di approvvigionamento idrico di cui è dotata la struttura; copia di tutte le autorizzazioni relative alla capacità massima dell’impianto. 
Se le verifiche confermeranno che il canile di Manduria ha più di 200 cani, allora a quest’ultimo dovrà essere inibita l’introduzione di altri animali, inoltre avrà l’obbligo di legge di diminuire il numero fino al raggiungimento della cifra stabilita dalla normativa” conclude Galante.
Antonio Capogrosso, volontario del canile e padre del presidente dell’associazione che gestisce la struttura, difende il loro operato: “abbiamo una autorizzazione del Sindaco ad ampliare il numero di cani. Inoltre i cani magri sono soggetti anziani o ammalati, quest’ultimi sotto terapia. Abbiamo tutte le carte in regola e siamo tranquilli del nostro operato, troppo spesso vittima di invidie” afferma Capogrosso.

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