L’ Arera, l’Autorità per energia, reti e ambiente, lancia un salvagente ad Acciaierie d’Italia, ex Ilva di Taranto, che lo scorso 30 settembre ha terminato la proroga per la fornitura del gas da parte di Snam attraverso il servizio di default trasporto.
La delibera
L’ Arera, in una delibera di carattere generale del 3 ottobre, ha previsto “che per i clienti finali direttamente allacciati alla rete di trasporto, per i quali il 1 ottobre 2023 risulta attivo il servizio di default trasporto, le imprese di trasporto consentano di notificare l’avvenuta conclusione del contratto di fornitura e di richiedere la necessaria capacità di trasporto tramite conferimento straordinario da concludersi entro il 18 ottobre 2023”. In sostanza, si tratta di una misura agevolativa di cui potrebbe beneficiare l’ex Ilva, anche se per quest’ultima potrebbe esserci un provvedimento ad hoc. L’ Arera ritiene che sia “necessario favorire la sottoscrizione dei contratti di fornitura per i clienti finali direttamente allacciati alla rete di trasporto che, non avendo avuto la possibilità di sottoscrivere un contratto di fornitura, sono stati ricompresi nel quadro del servizio di default trasporto”. A tal fine, l’ Arera ritiene “utile introdurre ulteriori elementi di flessibilità nell’utilizzo della capacità di trasporto che consentano di eliminare le incertezze legate agli effetti derivanti da un’eventuale risoluzione anticipata del contratto di fornitura per inadempienza del cliente finale, anche favorendo la sottoscrizione di contratti di durata inferiore all’anno”.
Inoltre, stabilisce l’ Arera, nei “casi di contratti di fornitura il cui termine è fissato ad una data antecedente a quella di conclusione dell’anno termico”, viene prevista “la possibilità di estinguere anticipatamente il conferimento della sottostante capacità di trasporto annuale in caso di mancato rinnovo del contratto di fornitura”
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Il rischio commissariamento
Intanto, tiene banco il rischio di amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia dopo quella che da gennaio 2015 interessa l’Ilva spa, quella che la gestione dei commissari di Stato ha preso dai Riva. AdI ha smentito l’amministrazione straordinaria, ma alcuni sindacati battono ancora su questo tasto. Dice l’Usb: “Andrebbe a certificare la morte della fabbrica, senza alcuna garanzia occupazionale per la forza lavoro attualmente impiegata, sia quella rappresentata dai diretti, che dall’appalto, accanto all’ormai storica vicenda dei circa 1600 cassintegrati ex Ilva in amministrazione straordinaria. Quella che per il Governo può essere considerata un’opportunità, per noi, per i lavoratori che rappresentiamo, per il tessuto imprenditoriale e per la città, non può che essere uno tsunami se ciò dovesse avvenire”. Per l’Usb “si torni a parlare del cambio di governance con ingresso dello Stato in maggioranza per traghettare lo stabilimento verso il superamento di una serie di criticità”. E l’Ugl sostiene: “Non è possibile ipotizzare il commissariamento di una società, né vorremmo che l’ombra dello stesso sia solo un pretesto per far passare, ancora una volta, l’accordo con Mittal come il miglior accordo possibile, edulcorando una pillola amara ed obbligandoci a dover scegliere il male minore fra le due soluzioni”.