Ex Ilva, non c'è l'accordo sulla cassa. E i sindacati lanciano l'Sos: «Continua l'incertezza»

Ex Ilva, non c'è l'accordo sulla cassa. E i sindacati lanciano l'Sos: «Continua l'incertezza»
Ex Ilva, non c'è l'accordo sulla cassa. E i sindacati lanciano l'Sos: «Continua l'incertezza»
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Giovedì 15 Giugno 2023, 20:14 - Ultimo aggiornamento: 21:12

Si è concluso con un verbale di mancato accordo l'incontro in modalità videoconferenza convocato oggi dal ministero del Lavoro per proseguire l'esame congiunto della richiesta di cassa integrazione straordinaria in deroga avanzata da Acciaierie d'Italia, a partire dal 20 giugno, per un numero massimo di 2.500 lavoratori dello stabilimento di Taranto e per la durata di un anno.

Come era accaduto nel pomeriggio di martedì, anche questo confronto sull'ex Ilva è terminato con un nulla di fatto.

Roberto D'Andrea, coordinatore nazionale siderurgia Fiom Cgil, e Francesco Brigati, segretario generale Fiom Cgil Taranto, parlano di «una situazione di incertezza per i lavoratori e per la complessità della vertenza ex Ilva che, in assenza di un quadro chiaro sul futuro occupazionale, industriale e ambientale, rischia di implodere sia dal punto di vista sociale che ambientale».

Il Cdm, in serata, ha approvato un pacchetto di norme per la P.a e «una fa riferimento alle crisi aziendali, con riferimento alle aziende di più di 1.000 dipendenti, aziende di interesse strategico e interessate da complesse riorganizzazioni, che non sono riuscite a dare completa attuazione alle procedure che garantiscono la cassa integrazione straordinaria. Consentiamo a queste aziende di poter ricorrete alla cassa integrazione in deroga fino al 31/12/2023. Una di queste è l'Ilva di Taranto. Così possiamo gestire la situazione senza creare problemi occupazionali». Così il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.

I sindacati

«Non vogliamo confrontarci sulla sede di discussione di un ammortizzatore sociale, ma, coerentemente con quanto abbiamo sempre dichiarato, per noi le priorità sono un piano industriale con un cronoprogramma definito che salvaguardi l'ambiente, l'occupazione diretta, indiretta e in Amministrazione straordinaria, la produzione, secondo quanto previsto dall'accordo del 6 settembre 2018, l'unico firmato e votato dai lavoratori». Lo sottolineano Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm e Responsabile settore siderurgico, e Davide Sperti, segretario Uilm Taranto.

«Anche nell'incontro odierno, non abbiamo riscontrato nessun margine di trattativa con ADI per poter addivenire ad un accordo. Rimangono delle rigidità e un'inaffidabilità da parte dell'attuale management di Acciaierie D'Italia che non permette nessun tipo di avanzamento. Il nostro auspicio è che per quanto riguarda le competenze della Regione Puglia e del Ministero del Lavoro sulla gestione della copertura della cassa integrazione per i lavoratori, si trovi una soluzione rapida, anche rispetto a nuovi strumenti e interventi messi in campo dal Governo». Lo afferma Valerio D'Alò, coordinatore siderurgia della segreteria nazionale della Fim Cisl.

«L'Usb continua ad essere coerente rispetto alla posizione assunta a marzo quando ha deciso di non firmare l'accordo sulla Cigs per i dipendenti dello stabilimento tarantino. Non c'era allora come non c'è oggi alcuna prospettiva per i lavoratori diretti, né per gli ex Ilva in Amministrazione straordinaria». Lo dichiara Francesco Rizzo dell'Esecutivo Confederale Usb dopo il mancato accordo nell'incontro convocato dal Ministero del Lavoro.

«Le condizioni per poter addivenire ad un accordo per la Cigs in deroga, restano distanti tra organizzazioni sindacali e Acciaierie d'Italia, nonostante la disponibilità manifestata da quest'ultima nel riconoscere i ratei della 13ma mensilità ed il monitoraggio della stessa, perché è fondamentale comprendere i tempi e le modalità necessarie per gestire questa annosa ed onerosa vertenza, che mette a rischio il salario e l'occupazione di 2500 lavoratori». Lo sostiene Daniele Francescangeli, segretario nazionale con delega alla siderurgia della Ugl Metalmeccanici, che oggi ha partecipato all'incontro in videoconferenza

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