Il Conservatorio Paisiello non chiude, ora passa allo Stato: firmato il decreto

Il Conservatorio Paisiello non chiude, ora passa allo Stato: firmato il decreto
di Azzurra CONVERTINO
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Domenica 16 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 14:52

Arriva l’ok del Miur per la statizzazione del conservatorio “G. Paisiello” di Taranto: con la firma del decreto si chiude una battaglia cominciata 60 anni fa. «È un risultato storico per la città - ha detto il direttore del conservatorio Gabriele Maggi. - Sono contento di aver contribuito al raggiungimento di questo traguardo. Ma non ho fatto tutto da solo. Il supporto fondamentale è stato del presidente Domenico Rana, il faro che ci ha condotto in porto. E poi il ringraziamento va a tutto il mio staff: Manganaro, Pezzuto, Caliandro, la segreteria, il consiglio accademico. Ringrazio davvero tutti i docenti per lo splendido lavoro che hanno fatto in questi anni e che continueranno a fare in futuro».

Il percorso

Sono attualmente 54 i docenti dell’Istituto e poco meno di 500 gli iscritti. Si tratta di studenti che arrivano da tutta la Puglia, ma anche da Calabria, Basilicata, Sicilia. Ci sono poi studenti cinesi, ungheresi, c’erano alunni russi. Era il 2015 quando la Riforma Delrio, con i tagli alle province, creava una pericolosa incrinatura nei rapporti tra gli enti. Il Paisiello era un conservatorio a tutti gli effetti, ma dipendeva economicamente dalla Provincia. Da qui un turbinoso susseguirsi di battaglie finalizzate a difendere il diritto alla cultura. 


«Adesso è ancora difficile parlarne - ha commentato il direttore -. Abbiamo bisogno di qualche giorno per stemperare la tensione. Le cose in gioco erano troppe e troppo importanti. La legge che avrebbe dovuto risolvere tutto nel giro di pochi mesi è del 2017, ma sappiamo che da quel momento è cominciato un percorso ad ostacoli. Abbiamo dovuto dimostrare più di una volta qual era l’attività dell’istituto, ma non ho mai avuto dubbi sul fatto che ce l’avremmo fatta. E siamo riusciti nella nostra impresa con la forza dei numeri e dei risultati ottenuti. La formazione accademica è cresciuta molto negli ultimi anni. I nostri allievi hanno vinto tanti concorsi internazionali, si sono affermati ovunque, siamo tra i fondatori dell’orchestra regionale dei conservatori. Io sono entrato nel direttivo della conferenza dei direttori, sono stato l’unico direttore di conservatorio a far parte del Premio Da Vinci per l’assegnazione di importanti borse di studio per la ricerca universitaria. Sono contento di aver dato a Taranto il risalto nazionale che merita e sono sicuro che nei prossimi anni il Paisiello occuperà dei posti sempre più importanti nel panorama didattico e concertistico nazionale». 
Il punto di maggiore tensione per il conservatorio è stato toccato nel 2019 quando il Paisiello era sull’orlo della chiusura.

Ma ora l’orizzonte è limpido. La convenzione firmata nell’ultimo mese ha messo nero su bianco gli impegni presi dai diversi enti. La Regione garantirà il finanziamento economico, la Provincia cederà l’immobile e i beni in esso contenuti. Infine il Miur sigla, con una firma carica di significato, la statizzazione che permetterà al Paisiello non solo maggiori sicurezze economiche, ma anche una migliore connessione internazionale, un’identità universitaria e un ampliamento dell’offerta formativa.

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