Concorso per ginecologi, blitz dei carabinieri durante la prova pratica

Concorso per ginecologi, blitz dei carabinieri durante la prova pratica
di Lino CAMPICELLI
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Giovedì 21 Gennaio 2016, 09:30
Blitz dei carabinieri nella sede concorsuale individuata dall’Asl per la selezione a tre posti nelle strutture di ginecologia dell’area jonica.
I militari della Compagnia sono stati allertati da alcune segnalazioni. «Venite, qui stanno alterando le prove», hanno detto più le persone che si sono rivolte ai carabinieri.

La segnalazione in serie è stata fatta alla centrale operativa dei carabinieri da un pugno di concorrenti, che nella circostanza hanno adombrato sospetti su alcune manovre che sarebbero avvenute durante il concorso.
Se la circostanza segnalata fosse vera sarebbe gravissimo. E sarebbe la conferma che in questo Paese l’unica regola è la violazione sistematica delle regole.
Se, al contrario, il caso dovesse rivelarsi una vera e propria “bufala”, sarebbe la dimostrazione che la suggestione collettiva e il sospetto fanno ormai parte del nostro vivere quotidiano, convivente fedele della diffidenza.

Il blitz dei carabinieri, intervenuti al comando del tenente Laghezza, è stato autorizzato dal pubblico ministero inquirente dottoressa Giovanna Cannarile, ai quali i militari dell’Arma si erano rivolti dopo la serie di segnalazioni pervenuta martedì mattina.
Il rapido conciliabolo degli inquirenti si era concluso nella necessità di verificare la fondatezza, o meno, di quanto segnalato.
L’incursione dei militari è avvenuta nell’istituto don Bosco, prescelto dall’Asl come sede concorsuale.

I carabinieri hanno identificato non solo i settantadue concorrenti, e soprattutto le persone che avevano “firmato” vocalmente la segnalazione alla centrale, ma anche i quattro componenti della Commissione deputata a scegliere i nominativi che dovranno occupare i tre posti messi a concorso in differenti strutture ginecologiche dell’area jonica.
Ovviamente, i carabinieri hanno acquisito agli atti la documentazione necessaria per poter redigere un primo, sommario verbale, che finirà all’attenzione della procura della Repubblica del capoluogo jonico.

Ovviamente è presto per poter stabilire se i sospetti nutriti da alcuni concorrenti abbiano un loro fondamento, oppure, appunto, se il timore che il concorso possa essere stato pilotato abbia indotto gli stessi ad equivocare alcune stranezze.
Le stesse che sono state rilevate al momento dell’apertura delle buste per la prova pratica con quesiti a risposta multipla. Alcuni dei candidati nella circostanza avrebbero rilevato una serie di anomalie, incompatibili con la garanzia dell’anonimato dei concorrenti e della certezza che le risposte potessero essere frutto solo della conoscenza e dell’abilità degli stessi concorrenti.

Sia come sia, dopo la “sospensione” provocata dall’arrivo dei carabinieri, la prova sarebbe andata avanti e una buona metà dei candidati sarebbe già stata bocciata. A “passare” sarebbero stati 38 medici i cui nominativi, sulla base della prova, saranno inseriti nella graduatoria finale.