Cannone lascia gli ex CoR
«Io, tradito da Chiarelli»

Cannone lascia gli ex CoR «Io, tradito da Chiarelli»
di Paola CASELLA
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Venerdì 10 Febbraio 2017, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 18:30
Il consigliere comunale Antonino Cannone lascia i Conservatori e Riformisti e si dichiara indipendente. È stato lo stesso esponente di centrodestra a dare l’annuncio ieri sera, nel corso di un incontro, cui hanno preso parte moltissimi amici, simpatizzanti e colleghi di partito che non si riconoscono più nella nuova linea indicata dai vertici del movimento. Questa mattina, Cannone comunicherà la decisione in consiglio comunale.
«Farò parte del gruppo misto, sono profondamente deluso» ha preannunciato «ho bisogno di una fase di riflessione per capire i nuovi scenari politici. Adesso, il quadro è troppo nebuloso». La carta geografica della politica tarantina cambia, dunque, in continuazione, a seguito dei movimenti sotterranei scatenati prima dalle elezioni provinciali ed ora dalle imminenti comunali. In alcuni casi si è trattato di veri e propri scossoni che hanno mutato gli equilibri tra le forze in campo. Basti pensare a quanto accaduto in via Anfiteatro, dove sono stati eletti nella lista di centrodestra Progetto Comune consiglieri che al Comune di Taranto sostengono il sindaco Ippazio Stefàno (Filippo Illiano e Rosa Perelli, mentre Salvatore Brisci è passato all’opposizione solo da poco tempo). «Non entreremo a far parte di Direzione Italia, il nuovo soggetto politico che sorge dalle spoglie dei CoR, voluto da Raffaele Fitto» ha spiegato Cannone «perché questo progetto nasce da una profonda diversità di vedute. E poi riscontriamo una grande incoerenza. Basti pensare a quanto accaduto a Taranto in Provincia. Era stato assicurato che non sarebbero state accettate eventuali deleghe offerte dal presidente Martino Tamburrano, perché in Progetto Comune sono stati candidati consiglieri che al Comune di Taranto appoggiano Stefàno. Quando poi, però, sono conferiti gli incarichi ai due rappresentanti dei CoR (Walter Rochiera e Roberto Puglia ndc), il partito tace e fa finta di nulla. Nessuna obiezione, nessuna richiesta di chiarimenti. Difficile restare in un partito che non è più lo stesso».
 
Cannone si è detto poi molto deluso per come sono cambiate le cose all’interno dei Conservatori e Riformisti: «Dopo ventitré anni di militanza in Forza Italia, sono stato il primo in Puglia ad aderire ai CoR con la massima lealtà, facendo, quando è stato necessario, anche un passo indietro nell’interesse di tutti. Sono stato presente a tutte le manifestazioni, al freddo, sotto la pioggia e sotto il sole. Il partito, se avesse tenuto conto del merito, avrebbe dovuto, come fatto in passato per altri, indicare la mia candidatura alle Provinciali, dando così una rappresentanza alla città di Taranto. A chi mi dice oggi: “Perché il partito avrebbe dovuto appoggiare proprio te e non un altro?” Io rispondo: dov’eri tu quando io ero in strada ad ascoltare i problemi dei lavoratori dell’Ilva? Dov’eri tu quando io cercavo una soluzione ai problemi dei pronto soccorso? Dov’eri tu quando io ascoltavo il grido di dolore degli imprenditori?” Ecco perché il partito avrebbe dovuto farmi sentire la sua vicinanza». Cannone critica soprattutto la scarsa attenzione verso Taranto: «Il coordinatore provinciale Gianfranco Chiarelli è martinese, il suo vice Renato Perrini è crispianese; poi ci sono gli altri vice coordinatori: Francesca Colaninno di Palagiano, Dario Iaia di Sava e per i giovani c’è Filippo Pavone di Leporano. Taranto non esiste».
Riferendosi poi all’onorevole Fitto, l’esponente del centrodestra ha commentato: «Si renderà conto di questa situazione, siamo alla vigilia elezioni a Taranto». Cannone, al momento, ha una certezza: «Alle prossime Amministrative mi ricandiderò. Se qualcuno ha pensato di fermare il mio impegno, vedrà che saranno altri a non avere futuro politico».
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