Bilancio e stabilità del Comune: consiglieri si dimettono. A Castellaneta si torna a votare

Bilancio e stabilità del Comune: consiglieri si dimettono. A Castellaneta si torna a votare
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 01:44

Ci sarebbero «gravissime omissioni ed inadempienze del primo cittadino» in tema di Bilancio e tenuta dell'ente. Così i consiglieri comunali, 11 in tutto e cioé la maggioranza dell'assemblea, hanno deciso di dimettersi e sciogliere, di fatto, il Consiglio Comunale. A tre mesi e mezzo dal voto amministrativo, Castellaneta, uno dei più grandi Comuni della provincia di Taranto,​ torna​ al voto per lo scioglimento del Consiglio comunale.

Le dimissioni dei consiglieri

Nella serata di ieri, 11 consiglieri comunali, la maggioranza dell’assemblea, hanno presentato le dimissioni al segretario generale dell’ente, che ha informato il prefetto di Taranto, Demetrio Martino.
​ ​ ​ ​ Ieri sera, spiegano i firmatari delle dimissioni, al termine della seduta di consiglio, «i consiglieri Simone Giungato e Giuseppe Angelillo, in qualità di presidente e vice presidente della Commissione Bilancio, chiedevano un incontro urgente con il segretario generale, il dirigente dell’ufficio Contenzioso e la dirigente dell’ufficio Ragioneria, alla presenza dei consiglieri della maggioranza consiliare, al fine di approfondire problematiche inerenti il bilancio e la stabilità finanziaria dell’ente.

Da tale confronto - si rileva - sono emerse gravissime omissioni ed inadempienze del primo cittadino e dell’amministrazione da lui guidata». Di qui la scelta delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali.

L'amministrazione eletta tre mesi fa


​Sindaco di Castellaneta è Gianni Di Pippa, del Pd, eletto al ballottaggio con poco scarto numerico sul competitor di centrodestra, Alfredo Cellamare, che si era invece piazzato in testa al primo turno ma non aveva raggiunto la maggioranza necessaria. A seguito del voto del primo turno, il centrodestra ha anche espresso la maggioranza dei consiglieri determinando così in consiglio una situazione anomala rispetto al sindaco poi eletto. 

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