Archeologia, gli scavi a Grotta Sant'Angelo: si entra nel vivo per scoprirne i dipinti

Archeologia, gli scavi a Grotta Sant'Angelo: si entra nel vivo per scoprirne i dipinti
di Lucia J. IAIA
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Martedì 5 Aprile 2022, 21:18 - Ultimo aggiornamento: 21:22

Al via lo scavo archeologico all’interno della grotta Sant’Angelo di Lizzano con lo scopo di datarne i primi insediamenti. Si tratta di un intervento programmato dall’Università degli studi di Ferrara e dagli esperti Marco Peresani e Davide Delpiano, con la supervisione della Soprintendenza di Taranto e la collaborazione dell’amministrazione comunale, del museo civico di Lizzano, dell’associazione “Amici dei Musei Greci e Messapi” e della protezione civile “Delfini Jonici”. Dopo un lungo lavoro preparatorio durato circa due anni si entra così nel vivo di un progetto dalla rilevante valenza storica.

 

Una meraviglia da scoprire

La Grotta S. Angelo costituisce uno dei siti archeologici più interessanti del territorio. Posta sulle alture a nord del paese, questa cavità naturale, vasta e profonda, si protende verso il Canale dei Cupi, antico alveo alluvionale ricco di cavità naturali utilizzate fin da epoche remotissime. Il sito conserva, al suo interno, alcuni affreschi sacri, tra cui la tipica immagine della Vergine con in grembo il Bambino riscontrabile in tante cripte pugliesi del Medioevo.

«Questi affreschi – spiega lo storico Paride Tarentini - si pongono alla fine di un lungo percorso storico-insediativo, ben documentato, all’esterno della grotta, da reperti di età preistorica/protostoria, greca e medioevale.

Altre presenze di epoca ellenistica e romana punteggiano il contado limitrofo, a conferma della valenza archeologica dei nostri tratti territoriali, interni e costieri». Dunque, un intervento importante per dare finalmente, la giusta visibilità ad un prezioso sito archeologico, noto fino ad ora soltanto a chi vive in zona e a pochi altri.

«Gli attuali scavi – prosegue lo storico - tenderanno a concentrarsi all’interno della cavità per un corretto approccio scientifico alle prime fasi insediative del sito che, in base a dati di superficie, sembrano risalire ad epoca neolitica o, addirittura, paleolitica. Epoche, queste, ben rappresentate nelle sale del Museo Civico di Lizzano, dove occupano uno spazio rilevante nel percorso espositivo che, dalle ere geologiche, attraverso la preistoria ed il mondo magno greco, conduce alla nostra società contadina e a confronti con alte espressione artistiche della cultura africana, riccamente documentata nelle sale finali». Si ripone perciò, una grande aspettativa nello scavo finalizzato evidentemente al recupero dell’area per ragioni storiche certamente, ma anche in virtù di una futura e non troppo lontana fruizione da parte di un pubblico sempre più vasto.

«Lo scavo che speriamo porterà risultati incoraggianti – evidenzia il consigliere comunale delegato ai beni museali e culturali Andrea Simone, da due anni impegnato a supportare l’iter - è un primo passo verso il recupero della grotta e delle radici storiche del nostro territorio. Tracce che, se confermate, costituirebbero un unicum nel territorio. Ringrazio i professori e l’Università di Ferrara ma anche Oronzo Corigliano e l’associazione Amici dei Musei che tanto si sono prodigati, il paleo artista Fabio Fogliazza, che affianca l’archeologo Delpiano e i proprietari della grotta, la famiglia Calvi che ha sposato il progetto. Siamo fiduciosi». Lizzano così, prova ad approfondire maggiormente la sua storia che, in gran parte, è ancora tutta da scoprire, anche se numerosi elementi inducono gli storici a ritenere che affondi le proprie radici in un epoca davvero molto lontana nel tempo. E chissà che la grotta Sant’Angelo non rappresenti un tassello fondamentale per ricostruire questo percorso complesso e affascinante.

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