Quanto svelato dall’ultima indagine Excelsior scuote le aule universitarie tarantine. Tra dicembre e febbraio prossimo, chi non possiede alcun titolo di studio avrà, secondo questa analisi promossa da UnionCamere, maggiori opportunità lavorative sia rispetto ai diplomati che ai laureati. Ma se il commissario straordinario della Camera di Commercio di Taranto, Gianfranco Chiarelli, imputa allo scollamento tra le imprese ed il mondo universitario una delle cause di questo fenomeno, la voce degli studenti rimanda anche ad altre motivazioni.
Gli studenti
Alessandro Corbo, rappresentante di “Studenti Per - Medicina” e “Ops - Obiettivo Professioni Sanitarie”. «Molti studenti universitari – spiega - realizzano la realtà lavorativa verso la fine del percorso universitario, quando capiscono che, poco dopo la laurea, si ritroveranno direttamente nel mondo del lavoro. Molte facoltà offrono la possibilità tramite i tirocini e i laboratori formativi di entrare già a contatto con le realtà lavorative, sicuramente per alcuni corsi di studi vi è una propensione maggiore ma è necessario implementare maggiormente questo aspetto importantissimo per la realizzazione della società del futuro e, contestualmente, agire sul mondo lavorativo per aumentare le opportunità di inserimento per i neolaureati». Il timore che un’alta percentuale di laureati abbandoni Taranto per cercare fortuna altrove è un rischio molto concreto, così come conferma Corbo, ma non inevitabile. «Dipende molto da quanto l’università e il territorio si spenderanno, in termini di impegno, nella creazione di opportunità formative ma anche lavorative per il post-laurea. È necessario che tutte le parti facciano il possibile per consentire non solo agli studenti universitari di non migrare altrove dopo la il percorso accademico, ma di creare tutte quelle condizioni favorevoli per cui saranno gli altri studenti neolaureati italiani a voler scegliere di vivere la realtà tarantina e pugliese, in generale. Questo può essere fatto continuando a lavorare sulle convenzioni, sui trasporti, sulla qualità della formazione e e su tutte quelle condizioni che migliorerebbero la qualità di vita degli studenti universitari, anche nel post-laurea».