Dalla Premier League al Lecce, Mencucci nuovo Ad del Lecce: "Voglio costruire un sogno"

Il presidente Saverio Sticchi Damiani con l'Ad Sandro Mencucci
Il presidente Saverio Sticchi Damiani con l'Ad Sandro Mencucci
di Lino DE LORENZIS
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Mercoledì 18 Maggio 2022, 05:00

Emozionato al punto giusto e voglioso di tornare ad essere protagonista nel calcio che conta. Dopo aver trascorso 17 anni di fila nella Fiorentina della famiglia Della Valle e gli ultimi anni nel Leeds United, in Premier League, a stretto contatto con il “maestro” Bielsa (“mitico Marcelo”, lo definisce così), il fiorentino Sandro Mencucci, alla soglia dei 60 anni riparte da Lecce, dalla Firenze del Sud, animato da un forte desiderio di ripetere con i giallorossi i successi ottenuti prima con la Viola e poi anche con i Whites.
«Nel prossimo Cda dell’Us Lecce, già fissato per il 26 maggio, gli verrà conferita la delega di Amministratore delegato - ha detto nel giorno della presentazione il presidente Saverio Sticchi Damiani -. La scelta è ricaduta su Sandro, una persona che ho conosciuto alcuni anni fa al di fuori dell’ambito sportivo, è un manager di altissimo livello. Da circa un anno collaborava con noi e adesso la sua posizione sarà strutturata all’interno del club. Sandro Mencucci, avrà un contratto triennale e dovrà lavorare su un doppio fronte: quello sportivo e quello economico-finanziario, facendo tutto in equilibrio e cercando di centrare entrambi gli obiettivi», ha sottolineato il massimo dirigente del club di via Colonnello Costadura intervenendo nella sala stampa “Sergio Vantaggiato” del Via del Mare alla presenza anche del Chief Financial Officer del club, Chiara Carrozzo, e del direttore generale, Giuseppe Mercadante, che saranno i più stretti collaborato dell’Ad Mencucci.

"La mia idea di calcio"

«Per me è un giorno speciale - ha detto in apertura del suo intervento il nuovo manager del Lecce -. Ho sempre avuto una grande simpatia per questa città, la squadra giallorossa mi è sempre piaciuta. E oggi mi ritrovo a tramutare la mia simpatia in amore. Che dire: ringrazio tutti, a cominciare dal presidente Sticchi Damiani per avermi voluto fortemente qui. Con lui c’era già stato un primo approccio qualche anno fa ma in quel momento ero impegnato in un altro progetto. Ho vissuto a fondo la Fiorentina, ho contribuito a riportarla dalla serie C2 fino alla serie A, arrivando anche a disputare la Champions League. Poi sono stato nel Leeds United e lì ho contribuito alla promozione in Premier League lavorando anche accanto al mitico Bielsa. Ora mi ritrovo a lavorare per la prima volta al Sud, spero con tutto il cuore di integrarmi presto e cercherò di lavorare per rendere questa squadra importante come quella che ho sempre conosciuto».
Avendo già collaborato con il Lecce Calcio nel corso dell’ultimo anno, Sandro Mencucci conosce molto bene la realtà del club e dell’ambiente che lo circonda. «Ho avuto la gioia di conoscere i soci del Lecce, nessuno escluso, è la prima volta che lavoro con più soci, perché nelle mie precedenti esperienze erano al massimo due. Ma non è un problema. In più sono molto contento di ritrovare nel Lecce il geniale Pantaleo Corvino.

Lo considero geniale perché è migliore direttore dell’area tecnica che abbia mai conosciuto. Siamo stati insieme nella Fiorentina per 10 anni raggiungendo grandi risultati sia dal punto di vista sportivo che economico. Ora lo ritrovo con piacere nel Lecce dove arrivo nel momento migliore. E permettetemi di dire che questa promozione la sento anche un po’ mia per aver contribuito in minima parte. Qui ho trovato persone intelligenti, innamorate del loro lavoro e sono molto felice di questo». Basta poco per capire la persona e il suo modo di fare e di agire. «Non chiedetemi mai di esprimere giudizi tecnici perché da me non avrete risposta. Io mi occupo di altro - ha detto rivolto ai giornalisti presenti -. Non mi piace fare proclami o slogan anche però non vorrei essere scontato. Voglio costruire un sogno su basi solide che non costituisca una fantasia, ma qualcosa che diventi reale».

"Il Lecce un grande club"

In un calcio italiano ormai preda degli investitori stranieri, spicca il Lecce made in Salento... «Credetemi, a volte vi sottovalutate. Non potete nemmeno immaginare quante chiamate ho ricevuto da parte di grandi personaggi che hanno voluto congratularsi con me per questo nuovo incarico nel Lecce. Posso assicurare che questa società ha una reputazione che va fuori dall’ambito salentino. Bisognerebbe andare via di qua per capire l’importanza di questo territorio. A Lecce ci sono soci che sono persone fisiche, non aziende, gente che ha sacrificato tempo e risorse per la passione chiamata calcio. Un fondo non piange per le sconfitte e non gioisce per le vittorie, noi invece siamo diversi perché piangiamo per una sconfitta e facciamo salti di gioia per una vittoria». La differenza sta anche nelle risorse a disposizione. «È vero - ammette Mencucci -. Noi prenderemo all’incirca tra i 28 e i 32 milioni di euro di contributi più altri introiti e dovremo confrontarci con realtà che portano a casa 100 milioni. Il calcio è bello anche per questo, ricordiamoci di Davide e di Golia. Dovremo fare delle scelte intelligenti e, come ama ripetere Pantaleo Corvino, bisognerà alzarsi presto al mattino per cercare di arrivare prima degli altri».

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