L'urlo di Corvino: "Solo restando uniti potremo vincere nuove sfide"

Il dg dell'area tecnica Pantaleo Corvino con il ds Stefano Trinchera
Il dg dell'area tecnica Pantaleo Corvino con il ds Stefano Trinchera
di Francesco BUJA
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Sabato 17 Giugno 2023, 05:00
Ci si aspettava qualche notizia di calciomercato, invece, ieri mattina, in conferenza stampa allo stadio “Via del Mare”, il direttore generale dell’area tecnica del Lecce, Pantaleo Corvino, ha presentato l’analisi del ciclo che il club salentino ha appena gioiosamente concluso. Le comunicazioni circa le mosse che saranno compiute per allestire la prossima truppa giallorossa sono rinviate all’incontro odierno coi giornalisti, fissato alle ore 10.30, sempre nella sala stampa “Sergio Vantaggiato”. Dunque, fine di un ciclo e vigilia di un altro triennio.
Corvino ha esordito con argomenti in sordina, somigliando a una squadra che fraseggia all’inizio della partita scrutando spazi di manovra. Prima ha ringraziato al presidente Sticchi Damiani per avergli permesso, due anni e dieci mesi fa, di compiere il suo «ultimo viaggio», ovviamente sportivo. Scelta, questa, che ha comportato la rinuncia all’offerta ricevuta da un altro club. Poi, il dirigente giallorosso ha ricordato gli obiettivi che gli erano stati posti: riequilibrio finanziario e magari qualche obiettivo sportivo. Nulla di nuovo, ma ecco subito il passaggio che desta lo spettatore: «Non potevo pensare solo al risanamento finanziario». Dunque ha anche mantenuto una solenne promessa di portare il Lecce e la squadra Primavera dove li aveva lasciati. E infatti la truppa guidata da Marco Baroni si è salvata nel massimo campionato e l’altra compagine è di nuovo campione d’Italia, dopo aver cominciato la scalata dal Primavera 2. Parole che stonerebbero come autocelebrazione, se magari non risuonassero quale professione d’amore per il Lecce e il Salento. E invece sono state l’assist per servire il concetto cruciale: «Abbiamo la passione per questo territorio ma non fondi, non siamo sceicchi, non siamo facoltosi». E dunque: «Le nostre possibilità ci permettono di fare il meglio che possiamo fare». Tautologico ma chiaro. E pratica già sperimentata. L’equilibrio di bilancio raggiunto è stato compiuto, anche se è ancora in fase di chiusura il risanamento finanziario. Si è riusciti a «non avere delle perdite». Come? Attraverso lo scouting. Che quindi sopperisce alla esiguità del budget e concilia conti e ambizioni sportive. Così è se vi pare, per dirla con Pirandello. Messaggio urbi et orbi chiarissimo. E tema principe del chiarimento di Corvino con Sticchi Damiani avvenuto nei giorni scorsi. Strada condivisa anche dal direttore sportivo Trinchera, ieri seduto accanto al più esperto collega: «Se io e Stefano - ha osservato, il dirigente giallorosso - non ci accontentassimo di questo budget non potremmo raggiungere l’equilibrio finanziario».
Il portafoglio non è quello che invece può permettersi la concorrenza. Numeri alla mano: «Abbiamo speso 16 milioni e 995 mila euro di monte ingaggi. Per la campagna acquisti, compreso anche Samek, nonché procure e commissioni, sono stati pagati 5 milioni e 954 mila euro». Il paragone con la Salernitana, rivale dei giallorossi nella lotta per la permanenza in serie A: per gli ingaggi della stagione 2021-22 ha speso 36 milioni di euro, per quelli dello scorso campionato ha sborsato 47 milioni. E ancora: «Se togliamo i tre milioni e ottocentomila euro di entrate, arriviamo circa a venti milioni di euro. Tutto questo sacrificio è stato possibile farlo per raggiungere quell’obiettivo finanziario che la società mi chiede». Dunque, per allestire la squadra che affronterà il prossimo campionato della serie A, Corvino non si aspetta un budget più polposo del solito, benché ancora bisogni scrivere una parola definitiva sulla capacità di spesa del club salentino. Il dirigente originario di Vernole, con alle spalle più di 600 gare ufficiali in serie A, spera che i tifosi capiscano gli sforzi che il Lecce calcio compirà ancora. Ammette, concordando con Sticchi Damiani: «La nostra realtà non è pari alla passione dei nostri tifosi». E si aspetta critiche legittime, ha detto, ma volte a motivare.
Durante la fase finale dello scorso campionato, proprio Pantaleo Corvino è stato contestato da una frangia di tifosi, quelli della Nord, la parte più calda della tifoseria leccese. Critiche che evidentemente lo hanno amareggiato: «Non le capisco, posso non comprenderle, perché chi è sangue del mio sangue calcisticamente ha un responsabile grazie al quale per sette volte hanno visto in serie A il Lecce e per altri quattro anni vincere la squadra in serie B». Un altro assist, stavolta non a se stesso, ma ai sostenitori del Lecce: «Se stiamo tutti uniti, noi altre sfide le possiamo fare e possiamo anche vincere». E quindi un consiglio: «Non cercare colpevoli davanti alle difficoltà. È logico che chi lavora sbaglia, e meno risorse ho, più errori posso fare. Chi ha maggiori risorse a disposizione di sicuro rischia di sbagliare di meno».
L’analisi del ciclo su cui è calato il sipario è diventata l’annuncio di intenti per il neonato triennio giallorosso. Un appello alla pazienza dei tifosi per l’avvenire e implicitamente un pungolo, visto il portafoglio a disposizione di Corvino, a quella imprenditoria locale che qualche giorno fa il presidente Saverio Sticchi Damiani aveva definito «non da serie A».
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