Questione di gol. E lui ne sa qualcosa. Centoquaranta nelle quasi cinquecento partite nei diversi campionati professionistici, 41 con la maglia del Lecce, in tre anni. Di questi, ben 19, compresi i due dei play off, nel Lecce che portò in serie A nella stagione 2007-2008.
Il calcio vissuto in tutte le dimensioni, dal “Tir”, da Simone Tiribocchi, in campo, da bomber, in panchina. Già responsabile dell’area offensiva del Monza, ora responsabile del settore delle società affiliate ai brianzoli. E da cinque anni, lo racconta, lo commenta dagli schermi di Dazn. «Sono contento - dice - il calcio mi ha dato e mi dà tanta felicità. È stato bellissimo esultare per i gol, ma averlo vissuto in tutti gli aspetti mi ha aiutato a leggerlo in maniera compiuta e a migliorarmi». Commenterà Juventus-Verona, sabato sera, adesso che riparte il campionato.
Questione di gol. Il Lecce non ne ha segnati più nelle ultime quattro giornate. Ne ha però messi a segno due, prendendosi la copertina della Nazionale under 21, il giovane Colombo.
Il parere del Tir
Dice Tiribocchi. «Che il Lecce si sia inceppato sul fronte offensivo rientra nel “possibile” di ogni squadra e di ogni campionato. Dopo un periodo straordinario anche con le grandi, è possibile che ci sia stato un abbassamento di concentrazione. Ed io non tirerei in ballo solo gli attaccanti. Non si può dimenticare il contributo che hanno dato, in generale, alla squadra sotto tutti gli altri aspetti, i giocatori che privilegiano la fase offensiva. A me piace Ceesay per come sa attaccare la profondità, è un giocatore strutturato, in attacco ci sono giocatori con caratteristiche diverse. Di Francesco che corre lungo, Strefezza più rapido, imprevedibile, adesso marcato a vista in maniera spietata, logico che possa accusare una flessione. Bisogna sottolineare che questa gente è stata la fortuna della squadra».
Colombo in copertina, il presente, il futuro. «Si vede che la Nazionale gli fa bene. La doppietta lo esalta. Colombo è un giocatore importante. Ha il gol dentro.
Empoli-Lecce mette di fronte due squadre con molte caratteristiche in comune, con la stessa voglia di ripartire. «Empoli e Lecce condividono la qualità dei tanti giovani, con il Lecce più giovane in assoluto. Ma c’è gente che arriverà lontano sia in una squadra che nell’altra. Sarà sotto questo aspetto una partita che parlerà del domani. Le due squadre la giocheranno al meglio, perché ognuna delle due ha personalità, ha un suo gioco. Sarà una bella partita. Non vivrà nessuna delle due la paura della salvezza. Mi pare un discorso che interesserà altre squadre».
Cosa può accadere alla ripresa in quota rossa? «Ci sono due partite che sembrano proibitive per il Verona che va a Torino con la Juventus, per la Sampdoria che va in casa della Roma. La Cremonese aspetta l’Atalanta. Poi c’è lo scontro diretto fra Spezia e Salernitana. Mi sembra una giornata a rischio per le ultime tre. Per quanto riguarda la salvezza del Lecce io ci credo. Baroni è andato oltre le aspettative, ha migliorato i singoli calciatori. E poi c’è una sorta di alchimia fra il presidente, la società, gente come Corvino e Trinchera che stimo molto, e la gente. Il tutto da sicurezza sul domani».
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