Patrick Kendrick, il telecronista inglese di Monza-Lecce si racconta: «Ho vissuto lì un anno, quella frase è intraducibile». La video intervista

Patrick Kendrick, il telecronista inglese di Monza-Lecce si racconta: «Ho vissuto lì un anno, quella frase è intraducibile». La video intervista
di Giuseppe ANDRIANI
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Lunedì 29 Maggio 2023, 20:56 - Ultimo aggiornamento: 21:31

Patrick Kendrick, il telecronista inglese diventato virale sui social per la frase in salentino durante Monza-Lecce ("lu sule, lu mare e lu ientu") ha imparato la lingua, il salentino s'intende, a Brindisi. Ci ha vissuto per un anno, nel 2008, ha insegnato in una scuola inglese. Ha studiato l'italiano all'università, lo ha perfezionato nel Belpaese, oggi vive a Milano e fa le telecronache delle partite di Serie A per il canale ufficiale della Lega per l'estero (che vengono poi riprodotte così su tv angolofone in diversi paesi). A Brindisi ha giocato a rugby ("i derby contro il Trepuzzi..."), è stato bene, ha lasciato diversi amici. Nato e cresciuto a Winchester, è l'uomo del momento in Salento. Il video di quella telecronaca è diventato virale. 

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Patrick, ha visto che il video con la sua telecronaca è ovunque? Ma come nasce quella frase?

«Ho passato un bel po' di tempo giù.

Ho vissuto a Brindisi. Si può dire che sia Salento? So che il dibattito è aperto (sorride, ndr). Scherzi a parte, sono stato a Brindisi nel 2008, ho visitato spesso Lecce. Conosco la cultura salentina, anche perché ho un collega e amico, che viene da quelle parti, Raffaele Pappadà (noto cronista di Mediaset) e sono stato a trovarlo. Non volevo dire un luogo comune in telecronaca ma mi sembrava una frase adatta a quella circostanza. C'erano più di 2.500 tifosi. Volevo una frase a effetto, anche perché c'è stata la reazione dei tifosi, Baroni in ginocchio, Sticchi Damiani che esultava. Serviva una frase forte».

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Una frase virale...

«Ho notato una grande reazione da parte dei tifosi e degli appassionati di calcio in Italia. Molta gente mi ha taggato su Twitter, chiedendomi di tradurre. Ora, io l'ho tradotto: the sun, the sea e the wind. Ma credetemi, non rende allo stesso modo. Forse il dialetto rende meglio. Sono tre elementi identificativi di questo territorio. A volte si sottovaluta quanto queste piazze siano importanti per il calcio. È bello aver raccontato questa piazza a tanti appassionati di calcio internazionale, all'estero conoscono Juventus, Inter e Milan ma vale la pena conoscere anche il Lecce».

E intanto il Lecce resta in A

«Il Lecce ha fatto un ottimo campionato, sono molto contento che sia rimasto in Serie A. Forse mi sono lasciato andare un po' troppo, ma a volte la passione ti trascina».

Verrà in Salento? Il Lecce l'ha invitata...

«Sono stato invitato dai Sud Sound System e dal Lecce, magari in estate tornerò in Salento. Mi piacerebbe, sì».

Promessa strappata. 

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