Al giro di boa a +7 sulla terz’ultima. Per il Lecce l’andata va in archivio con 21 punti

Al giro di boa a +7 sulla terz’ultima. Per il Lecce l’andata va in archivio con 21 punti
di Michele TOSSANI
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Lunedì 8 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:57

Il pareggio interno con il Cagliari chiude ufficialmente il girone d’andata del torneo 2023-24 per il Lecce. È tempo di dare i numeri (per così dire) e di analizzarli. Il Lecce arriva al giro di boa con 21 punti conquistati ed un buon margine di sicurezza sulla zona retrocessione (+7 sulla terz’ultima). La compagine giallorossa ha messo a segno 20 reti e ne ha subite 25. È stato dunque mancato il traguardo di 23 punti ottenuti nel girone d’andata. Un traguardo che poteva essere raggiunto se i giallorossi fossero stati più precisi sottoporta in questa prima metà del campionato. In questo senso anche la sfida contro il Cagliari, per come si è sviluppata e per quanto creato, lascia i salentini con l’amaro in bocca. Altri due punti buttati come già accaduto nelle partite precedenti: almeno uno contro la Roma (pareggio e gol vittoria dei romanisti scaturiti nel recupero), due contro il Milan (stavolta per colpa del Var, che ha annullato la rete della rimonta di Piccoli), uno a Bergamo (dove ci stava il pareggio) e appunto i due con i sardi guidati da Claudio Ranieri. Nelle ultime quattordici gare il Lecce ha vinto una sola volta, contro il Frosinone lo scorso 16 dicembre, tuttavia una vittoria pesantissima in chiave salvezza. Di contro la rete subita dal Cagliari, e le precedenti reti subite contro Inter, Verona, una di quelle concesse al Napoli e una di quelle subite dalla Fiorentina sono figlie di azioni da palla inattiva.

Oltre a queste, in generale il Lecce su palla aerea soffre le situazioni di attacco al secondo palo, specialmente quello a sinistra della porta difesa da Wladimiro Falcone perché né Antonino GalloPatrick Dorgu sono particolarmente efficaci nella difesa dei cross in questa zona dell’area di rigore. Molte volte poi a salvare la squadra è intervenuto proprio uno straordinario Falcone. Guardando ai gol attesi che il Lecce avrebbe dovuto subire in termini di expected goals contro (28.7) si nota come questi siano più di quelli effettivamente concessi dai salentini (come detto 25). La differenza è determinata soprattutto dalle parate del numero uno giallorosso. Sotto l’aspetto della fase difensiva e della concretizzazione c’è quindi ancora da lavorare. Quanto detto finora non deve però far pensare ad un girone d’andata negativo, anzi. Il Lecce di D’Aversa è stato uno dei migliori visti in Salento da molti anni a questa parte. Il lavoro del tecnico e del suo staff si è fatto apprezzare non soltanto a livello di punti ottenuti, ma anche per come sono stati fatti crescere molti giocatori, alcuni dei quali nuovi (Gendrey, Gallo, Ramadani, Kaba, Rafia, Almqvist…). A livello di letture inoltre l’allenatore nato a Stoccarda non ha mai sbagliato una partita, intervenendo sempre con i cambi più opportuni nel momento adatto. Per quanto concerne l’aspetto piscologico e il livello di gioco proposto il Lecce ha sbagliato soltanto un incontro, quello di Empoli. Per il resto la squadra è sempre rimasta in partita contro ogni tipo di avversario. I giallorossi non sono mai stati messi veramente sotto se non nella partita persa al Via del Mare contro un Napoli in quel momento inarrivabile. La formazione pugliese per di più non ha perso nemmeno uno scontro diretto e questo non è cosa da poco. Manca la vittoria in trasferta, ma anche questa dovrebbe arrivare se si continuerà su questa strada di crescita. Insomma, alla fine il bilancio dell’andata è più che positivo. Ora sarà necessario ricorrere al mercato per trovare i sostituti dei tre elementi impegnati in coppa d’Africa (Rafia, Banda e Touba) e, soprattutto, cercare di non rallentare per evitare un calo come si verificò all’inizio del girone di ritorno dell’anno scorso.

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