A Monza un Lecce camaleontico. D'Aversa studia modulo e interpreti

D’Aversa riflette sulla scelta di allineare Rafia come mezzala di partenza o su quella di promuovere titolare Oudin

A Monza un Lecce camaleontico. D'Aversa studia modulo e interpreti
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Venerdì 15 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 20:48

Dopo la sosta per le nazionali il campionato del Lecce ricomincia da Monza dove, l’anno passato, un rigore parato da Falcone e uno realizzato da Colombo consentirono ai giallorossi di festeggiare la conquista matematica della salvezza. La squadra che torna allo Stadio Brianteo (oggi U-Power Stadium) è una formazione rinnovata rispetto a quella dell’ultimo campionato, grazie ad una ricca campagna trasferimenti che ha visto arrivare in Salento tanti volti nuovi. Proprio le novità presenti nella rosa pugliese danno al tecnico D’Aversa la possibilità di poter mutare schieramento base e interpreti in funzione dell’avversario. In questo senso, domenica in Lombardia l’allenatore giallorosso potrebbe ripresentare il 4-3-3 fluido visto all’opera nelle prime tre uscite stagionali, così come virare verso un 4-2-3-1 più accentuato. Fermo restando una linea arretrata composta da Gendrey, Baschirotto, Pongracic e Gallo (o Dorgu), a cambiare la struttura della mediana (con un triangolo tradizionale o rovesciato) potrebbe essere la scelta di allineare Rafia come mezzala di partenza o, di contro, quella di promuovere titolare Oudin. Il francese infatti, arrivato nella scorsa annata come ricambio di fascia, ha progressivamente conquistato spazio e minuti di gioco reinventadosi come mezzala. D’Aversa ha detto di vedere meglio l’ex Bordeaux sulla trequarti ed è quindi lecito attendersi che, in caso di partenza nell’undici titolare, Oudin venga posizionato da numero 10 alle spalle della punta centrale. Quale che sia la scelta di D’Aversa, a completare la mediana dovrebbe essere la cerniera costituita da Ramadani e Kaba. I due hanno già dimostrato di saper coprire le spalle agli elementi più offensivi, così come di dare protezione alla difesa del Lecce. La loro prestazione a Monza sarà particolarmente importante per gli equilibri del match dato che i biancorossi possono contare in mezzo al campo su elementi strutturati come Gagliardini e Pessina, ai quali va aggiunta a qualità tecnica che un giocatore come Colpani porta sulla trequarti. 

Per quanto concerne il reparto d’attacco, D’Aversa ha l’imbarazzo della scelta, potendo scegliere fra Stefezza, Banda, Almqvist e il neo-acquisto Sansone per le due posizioni a supporto di Krstovic. Con Almqvist quasi sicuro della titolarità sulla destra, il ballottaggio per la maglia di esterno sinistro titolare vede impegnati Strefezza e Banda. L’italo-brasiliano si è sempre trovato meglio a destra, zona nella quale può giocare sul piede forte (il destro appunto). Spesso a sinistra non ha reso come sul lato opposto. Tuttavia, è difficile in questo momento rinunciare a Almqvist, dato lo stato di forma dello svedese. Con Strefezza a sinistra e l’ex Rostov a destra, il Lecce avrebbe l’opportunità di utilizzare le ali a piede invertito.

In questo modo i due giallorossi potrebbero tagliare centralmente per andare a giocare sotto Krstovic e tenere così impegnati i braccetti del Monza, fissandoli e impedendo loro di poter salire a contrasto delle mezzali salentine. Le corse laterali sarebbero così lasciate soprattutto alle scorribande di Gendrey e di Gallo (o Dorgu), che avranno il compito di tenere bassi i quinti avversari, Birindelli e soprattutto Ciurria, elemento pericoloso quando attacca ma non un vero e proprio esterno a tutta fascia. Per quanto riguarda invece la fase difensiva, il Lecce avrà la necessità di non farsi condizionare dal palleggio di un Monza che registra una media di possesso palla del 55% e che risulta essere la prima squadra dell’intera Serie A per tempo medio di durata di azione offensiva (con una media di 14.28sec.) e per numero di passaggi a sequenza d’attacco (4.92). Detto ciò, il Lecce ha confermato in questo avvio di campionato di avere a disposizione una rosa in grado di cambiare gli equilibri di una gara anche con i giocatori che escono dalla panchina.

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