Piccoli, «Voglio fare gol per salvare il Lecce»

Roberto Piccoli
Roberto Piccoli
di Tonio DE GIORGI
4 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Settembre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 06:46

Ha soltanto 22 anni Roberto Piccoli ma nonostante la giovane età è il secondo calciatore della rosa del Lecce con più esperienza nel campionato di serie A. L’attaccante bergamasco infatti vanta già 63 presenze nel massimo campionato di calcio italiano. Solo Lorenzo Venuti ne ha di più, quasi il doppio. Eppure la sua consacrazione non è stata ancora celebrata.

«Roberto è un talento - ha detto il direttore sportivo Stefano Trinchera durante la conferenza stampa di presentazione dell’ex atalantino -, mi auguro che questa possa essere la stagione della sua consacrazione». Il Lecce ci ha creduto e ha completato il proprio reparto offensivo con l’arrivo del giocatore che nella seconda parte della passata stagione ha giocato con l’Empoli. Crede in lui, eccome, l’Atalanta che si è assicurata il diritto di controriscatto. «Abbiamo colto questa opportunità di mercato convinti che anche Roberto possa esaltarsi nel clima che questa società sa creare - ha sottolineato Trinchera -. Il ragazzo ha fatto tutta la trafila delle nostre nazionali, è un calciatore di grande prospettiva, un attaccante moderno che si sposa benissimo con il nostro sistema di gioco. Crediamo che sia capitato nel posto giusto».


E lo crede anche lui. Gli sono bastati pochi minuti, quando è entrato in campo, domenica scorsa contro la Salernitana per rendersi conto del calore e dell’entusiasmo che circonda il Lecce. «I tifosi ci hanno dato una grande carica, sono davvero spettacolari», ha confermato Piccoli. Nella valigia, venendo a Lecce, ha messo l’essenziale, ma soprattutto è arrivato con il proposito «di fare più gol possibili, me lo sono imposto. Per aiutare la squadra a raggiungere il traguardo della salvezza». A 18 anni l’esordio in Serie A con la maglia dell’Atalanta grazie al tecnico Gasperini. Dopo l’attuale allenatore bergamasco è stato allenato da Italiano, allo Spezia. Al Genoa ha conosciuto Blessin. All’Hellas Verona Cioffi, Bocchetti e Zaffaroni. All’Empoli Paolo Zanetti. E al Lecce Roberto D’Aversa che «mi chiede di attaccare la porta - aggiunge -, sono un attaccante di movimento, mi piace sentire la porta, ma devo pure legare il gioco con la squadra. Il mio compito è fare gol, questo modulo lo conosco a memoria». Piccoli sa bene di giocarsi con la maglia del Lecce una grossa opportunità e vuole sfruttarla al massimo. Convincendo D’Aversa a schierarlo titolare. Ora, però, è il momento di Krstovic che si è presentato con un biglietto da visita niente male: due gol a Fiorentina e Salernitana. «La competizione non può che fare bene - sostiene -, durante la preparazione alle partite bisogna sempre dare il massimo. Così si crea pure una certa mentalità che aiuta a crescere giorno dopo giorno». E lui è cresciuto nel segno di Bobo Vieri, ex centravanti, tra le altre, di Torino, Juventus e Inter. «Era il mio idolo da piccolo - rivela -, mi piace fare reparto da solo e non mi sottraggo certamente ad un lavoro di sacrificio». Ha sempre giocato in Serie A «il campionato di quest’anno mi sembra più fisico.

Rispetto alla passata stagione il torneo si è alzato di livello. Ma, come si dice in questi casi, è sempre il campo il giudice supremo». Di una cosa, però, è certo e lo afferma con decisione e sincerità. «Qui c’è tutto per lavorare bene, questo è un club che ha un occhio particolare per i giovani e lavora bene con loro. Però il campionato di Serie A è difficile, bisogna lavorare duro e ogni domenica bisogna sempre cercare di portare a casa qualcosa». A proposito di giovani il Lecce Primavera si prepara al debutto in Youth League, torneo che Piccoli conosce molto bene. «Sono stato capocannoniere di questo torneo (stagione 2019-2020, 8 reti con l’Atalanta, ndr). È una competizione veramente tosta che ti fa crescere tantissimo. In campo devi andare forte, il calcio europeo è veloce».

© RIPRODUZIONE RISERVATA