Lo chiamavano l'artigiano del calcio: Sarri scartavetra le pedine, le sposta e gli conferisce un nuovo aspetto. Da Empoli a Napoli, passando per la Lazio. Inutile tornare a Zielinski e Mertens, solo nell'ultimo anno e mezzo Maurizio si è inventato i draghi per adattare gli uomini del 3-5-2 di Inzaghi al suo 4-3-3 e sopperire poi ad alcune lacune dell'organico. Perché sono state colmate solo in parte dalle ultime sessioni di mercato, e strada facendo. Con l'arte del fai da te, il Comandante ha plasmato per esempio Marusic terzino sinistro. A gennaio è arrivato Luca Pellegrini, ma ora Sarri non rinuncia più al montenegrino, squalificato al Dall'Ara eppure utilizzato 2190' come nessun altro giocatore di movimento. Staccato di 166' Felipe Anderson, nonostante le 85 presenze (su 85 partite) di seguito dal suo secondo sbarco a Formello. Proprio il brasiliano, riprogettato vice-Immobile dal tecnico per far fronte all'assenza di un altro centravanti di ruolo. E che dire dell'ultima creazione in mezzo al campo: dopo Cataldi, Vecino regista basso, scacco matto per l'impresa del Maradona e prima ancora per il passaggio del turno in Conference a Cluj.
VOGLIA DI VINCERE
Chissà se l'uruguagio sarebbe stato titolare anche nel derby del 19 marzo.
LA CURVA E L'INDAGINE
In Olanda ci saranno appena 400 tifosi biancocelesti al seguito. Tutti hanno già la testa a domenica, anzi hanno un posto prenotato. Staccati oltre 32mila biglietti, che si aggiungeranno a 25 mila abbonati (riscattate 3mila tessere Aquilotto) per un pubblico che supererà i sessantamila spettatori nel più importante appuntamento capitolino. Scongiurato al momento l'incubo di provvedimenti contro la Lazio da parte della Procura Federale per i cori antisemiti di 100 ultrà al Maradona, lo scorso 3 marzo: Chiné sta acquisendo dalla Questura di Napoli altre immagini e ulteriore materiale, l'indagine non si chiuderà prima del derby, ma c'è il rischio di una Curva Nord chiusa subito dopo la ripresa del campionato.