Notte della Taranta, scatta il countdown: in conferenza Mannoia, Brunori e Arisa. La proposta: «Patrimonio dell'Unesco»

Notte della Taranta, scatta il countdown (foto del profilo ufficiale Facebook Notte della Taranta)
Notte della Taranta, scatta il countdown (foto del profilo ufficiale Facebook Notte della Taranta)
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Venerdì 25 Agosto 2023, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 10:15

«Ritengo La Notte della Taranta una delle manifestazioni di cultura popolare più importanti d'Europa» specie «nel suo essere, nel suo confondere gli stili musicali che richiamano lo spirito del mediterraneo essendo noi un Paese del bacino mediterraneo, riuscendo a mescolare le culture che si sono incontrate nel corso dei secoli». Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano in un videomessaggio inviato agli organizzatori di La Notte della Taranta e diffuso in apertura della conferenza stampa a Melpignano, in provincia di Lecce alla vigilia del concertone, che si terrà domani, sabato 26 agosto. «Questa manifestazione troverà sempre il mio sostegno», ha aggiunto ricordando: «quando ero giornalista ho sempre seguito La Notte della Taranta nei miei telegiornali». Il concertone quest'anno dedicato al tema dell'identità «è una manifestazione comunitaria che crea comunità», ha concluso.

«Questa è una taranta pensata al femminile, la taranta è femmina. Non c'è bisogno di pensarci tanto, perché il fenomeno della pizzica è un fenomeno soprattutto al femminile. Purtroppo i fatti di cronaca di questo momento, renderanno 'Fimmine fimmine' una canzone molto più toccante». Lo ha detto la maestra concertatrice di La notte della Taranta, Fiorella Mannoia a margine della conferenza stampa di presentazione. «Abbiamo lavorato tanto sugli arrangiamenti, perché di musica si sta parlando, per cui la difficoltà sta nel toccare queste canzoni popolari, non svilirle, lasciando l'impronta popolare e riuscendo a mettere dentro degli elementi moderni», ha aggiunto spiegando che «in questi nostri arrangiamenti- e in questo devo dire che Carlo Di Francesco e Clemente Ferrari hanno messo dentro tradizioni arabe, tutte le tradizioni che poi sono passate nel nostro Sud Italia.

Per cui si sentiranno atmosfere anche di altri Paesi: il ruolo della musica è questo». «La cosa che mi ha tanto stupito dei miei ospiti è che nessuno ha voluto cantare canzoni sue cioè hanno voluto tutti cantare le canzoni della tradizione poi magari qualcuno, ci ha messo, ci abbiamo messo, in mezzo dei ritornelli per ripercorrere anche le loro canzoni», ha annunciato Mannoia sottolineando che è un festival della tradizione e non bisogna perdere le nostre radici «perché poi vedo che la cosa più importante è che davanti a noi ci sono tanti giovani, per cui questa cosa si sta tramandando di generazione in generazione».

Gli altri ospiti

«L'identità, purtroppo, a volte viene vista come omologazione, invece sarebbe bello se fosse vista come somma di tante identità e credo sia l'obiettivo della Notte della Taranta». Così Brunori Sas, tra gli ospiti de La Notte della Taranta. «La matrice di queste musiche ha a che fare con lo sfruttamento o col dolore del vivere in modo marginale. Ecco, è un racconto festoso e doloroso importante da trasmettere. Perché è bene creare sensibilità ed empatia verso condizioni di sofferenza che è bello che ci siano, perché fanno parte della vita», ha detto il cantautore che interpreterà Lule Lule in lingua arbëreshë e Aremu in grico. «Io sono cresciuto in una comunità arbëreshë e sono convinto che dalla idridazione si può ottenere qualcosa di più bello. Per cui sì, l'amore per la tradizione che deve essere radice ma se riusciamo a mescolarci, a capire l'altro è ancora più bello», ha aggiunto.

«L'identità è rispetto per se stessi, senza aderire a quello che va di moda. E io credo che la Notte della Taranta sia una delle testimonianze più importanti del mantenimento dell'identità e dell'orgoglio per le proprie radici» ha detto Arisa, a margine della conferenza stampa a Melpignano, in provincia di Lecce, di presentazione dei dettagli del concerto di domani sera, di cui è superospite. «L'amore con cui le persone vengono a correggerti» nella pronuncia dei testi salentini «può sembrare una cosa così ma in realtà significa che ti vogliono far capire chi sono», ha aggiunto l'artista evidenziando che «la gente vuole che tu entri davvero nella sua cultura e questa è una cosa bellissima». «L'anno scorso - ha aggiunto - ho visto La Notte della Taranta sui social e ho detto: 'Mamma mia che spettacolo incredibile, quanto mi piacerebbe farlò. Poi il destino mi ha portato qui». Arisa interpreterà Ferma Zitella che «ha un'atmosfera un pò più simile alle mie alle mie ballate sentimentali», ha specificato la cantante, e Lu Ruciu de lu mare, brano che «mi fa ribollire il sangue e che mi piace anche condividere con i ballerini: abbiamo lavorato tanto insieme la coreografa Francesca Romana Di Maio che è stata veramente incredibile». «Non prometto niente però mi impegnerò molto, ce la metterò tutta a costo di stramazzare al suolo», ha concluso.

«Avere il riconoscimento dell'Unesco ci consacrerebbe nel tempo e dobbiamo lavorare su questo». Così Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia. «L'Unesco - ha continuato - valorizza anche la creatività immateriale e dobbiamo impegnarci, serve anche uno sforzo economico importante ma sarebbe un riconoscimento che ci consacrerebbe nel tempo». 

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