Con Mitika sulle tracce di Medea

Con Mitika sulle tracce di Medea
di Ilaria MARINACI
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Martedì 30 Agosto 2016, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 10:37
Corinto fra Avetrana e Twin Peaks. Cosa succede ad una comunità quando viene colpita da un’immane tragedia, simile a quella che ebbe come protagonista Medea, che uccise i suoi figli per vendicarsi di Giasone?
È da questa riflessione che parte “Dimenticare Medea” per la regia di Tonio De Nitto, in scena stasera e domani all’interno dell’ex convento degli Olivetani a Lecce (inizio ore 21, ingresso 10 euro).
L’appuntamento è il quarto della rassegna “Mitika – Teatro e Mito all’insegna della contemporaneità”, organizzata da “Aletheia Teatro” per la direzione artistica di Carla Guido, ma è anche il momento finale del percorso formativo degli allievi del primo anno di AMA, Accademia Mediterranea dell’Attore, diretta da Franco Ungaro. Un cameo è affidato alla stessa Guido che veste proprio i panni di Medea.
«Lo spettacolo – spiega il regista salentino De Nitto – parte dal vuoto post-tragedia che pervade i luoghi colpiti da fatti così grandi, che possono essere, appunto, la Corinto di Medea come pure la Avetrana di oggi, la cui quotidianità è stata condizionata e sconvolta dal delitto di Sarah Scazzi».

Nella prima parte, assistiamo ad un affresco corale incentrato sulle donne di Corinto, che compongono il coro e il villaggio nella tragedia originale di Euripide. «È un gioco – continua De Nitto – a ricostruire le loro identità, a svelare i segreti di cui sono depositarie, che restituiscono un frammento della storia. Sommando i frammenti, si contribuisce alla ricostruzione di quanto accaduto realmente a Medea e ai suoi figli e gli effetti indelebili dell’episodio sanguinoso sulla vita della comunità». Questa Corinto, quindi, assomiglia un po’ alla Twin Peaks, dove David Lynch ambientò la serie tv cult sulla morte misteriosa di Lara Palmer, o alla Dogville di Lars Von Trier, mentre, a livello letterario, si sentono le influenze dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters.

Nella seconda parte, invece, si cambia registro e anche luogo all’interno degli Olivetani. «Qui, si incontra una Medea anziana, interpretata da una magnifica Carla Guido, che vive nell’ossessione del ricordo di ciò che ha fatto e nell’ansia vana di dimenticare. “Lasciatemi dimenticare e dimenticatemi” è il suo monito – conclude De Nitto – che è anche un invito a non giudicare perché la tragedia può arrivare in ogni casa».
“Dimenticare Medea” vede in scena Angelica Di Pace, Chiara Petillo, Giulia Piccinni, Lucia Macrì, Gabriella Margiotta, Diego Perrone, Antonella Sabetta, Dario De Mitry, Simone Maci, Marta Petracca, Alessia Rosato, Matteo Padula, Elisa Murrone e Maria Rosaria De Benedittis. I posti sono limitati. Biglietti in prevendita all’infopoint del Castello Carlo V di Lecce, al Must oppure al botteghino, prima dell’inizio dello spettacolo (dalle 19 in poi), secondo disponibilità.
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