Nannini e pianoforte il tour fa la differenza

Nannini e pianoforte il tour fa la differenza
di Anita PRETI
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Mercoledì 21 Luglio 2021, 05:00

Non si potrebbe fare altro che rivolgersi a lei, Gianna Nannini, domani sera in concerto nelle Cave di Fantiano, a Grottaglie, e venerdì a Fasano, in piazza Ciaia, poi tra un mese, il 12 agosto, a Trani e la sera successiva ad Otranto. A Gianna dunque, perché è una “bomba sul ring” se servisse una squilla o una scossa per mettere ordine in quella valanga di concerti, appuntamenti, nomi che si è abbattuta sulla Puglia (come se la lunga astinenza degli spettacoli dal vivo avesse provocato l’effetto opposto) sconcertando a volte, con l’accavallarsi delle date i pur volenterosi spettatori. Che saranno mille questa sera nello suggestivo scenario delle Cave, rispettando le regole sulla sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria. Lei ne merita di più ma, se non si può, non si può. E chi può certamente ha già messo in calendario un viaggio a Firenze dove, il 24 maggio 2022, la Nannini terrà finalmente il suo primo concerto a tutti decibel.

Il tour salentino

Invece nel tour salentino (terra a lei molto cara e per molti motivi), la Gianna (articolo anteposto al nome, come si usa dal Centro verso il Nord) si lascia tentare da un esperimento insolito per lei e per il suo vispo pubblico: voce e pianoforte soli. Il concerto, denominato pertanto “Piano Forte e Gianna Nannini. La differenza”, si rende utile per poter leggere in maniera diversa un canzoniere notissimo, premiato da un successo internazionale, e per fare conoscere le undici tracce del nuovo album, “La differenza” appunto, registrato a Nashville (nome che emoziona chiunque conosca il sillabario della musica) sul finire del 2019 e in parte stoppato o piuttosto turbato dal lungo silenzio subito imposto al mondo dello spettacolo dalla pandemia.

I grandi successi

Gli estratti, i singoli, non hanno tacitato la fame di Nannini ed eccola pronta ora, non appena tutti hanno riacquistato la libertà di muoversi, a fare ascoltare le sue nuove canzoni accanto a ciò che tutti si aspettano e che compone di solito la scaletta dei concerti già effettuati in giro per l’Italia. Ovvero, pescando senza un ordine cronologico nel suo repertorio: “Fotoromanza”, “Bello e impossibile”, “Ragazzo dell’Europa”, “Sei nell’anima”, “I maschi”, “America”. E troppa grazia sarebbe poi, in omaggio all’incontrollabile tifoseria italiana, anche “Un’estate italiana” ovvero “Notti magiche” nata per Mondiali del Novanta. Gianna l’aveva scritta con Moroder e Bennato (Edoardo), neppure tanto credendo nella potenzialità di quell’inno.

Gianna c’era dunque in quel momento della storia d’Italia come c’era in un momento della storia della Germania, a Berlino nelle ore della caduta del muro (quel muro mentre altri ha dichiarato in un’intervista resistono, coriacei esempi di un male intendere la vita). Non c’era invece a Taranto nel 1976, quando la città perse stupidamente l’occasione di sentirla ma quello fu un anno importante per Gianna, con l’esordio al Club Tenco (ma il Premio è arrivato solo due anni fa). Ed allora il sor Nannini, in quel di Siena, cominciò finalmente a convincersi che la “su figliola” non sarebbe mai entrata in fabbrica a sorvegliare la produzione di quelle loro golosità tanto famose. E mentre l’altro figliolo, il più piccolo dei tre, Alessandro, aveva già abbracciato la passione per le auto da corsa, Gianna, dopo il conservatorio Boccherini di Lucca e prima della laurea in Lettere e filosofia all’università di Siena, tra la contenuta disperazione borghese dei suoi, è già in giro per l’Italia (Festivalbar compreso) a cantare con il trio femminile Flora Fauna Cemento e, nel tempo libero, a stuzzicare con la sua musica forte, aggressiva, ribelle l’attenzione dei produttori (Mara Maionchi è tra i primi a credere in lei).

Il resto è noto: “America”, nel 1979 è stato il punto di non ritorno, il primo grande successo, il più ormai fatto.

Il resto è ancora da cantare.

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