Soldi per saltare le liste d’attesa, terzo indagato: lavora al Cup

Venerdì 19 Gennaio 2024, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 09:40 | 1 Minuto di Lettura

L'accusa

I fatti risalirebbero al periodo febbraio-marzo dell’anno scorso, in tutto una trentina accertati. Secondo l’accusa, ritenuta fondata dal gip, Domenico Zeno, che ha concesso le misure cautelari, i tre avevano allestito un vero e proprio modus operandi ideando un ingegnoso metodo per far saltare ai pazienti contattati e consenzienti le liste d’attesa per usufruire dei particolari esami sanitari. Tutto si basava sul principio della “appropriatezza” che può essere attivato da un primario di una struttura il quale attraverso questo sistema può far saltare ai pazienti le lunghe liste d’attesa anticipando la data di erogazione della prestazione come per esempio esami diagnostici tipo tac, radiografie e risonanze magnetiche.

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