Scu, rinascono i beni confiscati con 7 milioni di euro. I progetti

Venerdì 23 Dicembre 2022, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 11:38 | 2 Minuti di Lettura

Mesagne

Sono due i beni confiscati alle cosche mafiose di Mesagne che hanno beneficiato di oltre 3 milioni di euro di finanziamenti, ricevuti grazie alla loro funzione sociale, erogati dall'Agenzia per la coesione territoriale per la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia.
Si tratta della Masseria Canali, confiscata a Carlo Cantanna, che ha beneficiato di un finanziamento di 1 milione 690 mila 355 euro. E dell'immobile ubicato in via San Donaci, in contrada Falavogna, oggi utilizzato come ecocentro comunale, confiscato alla famiglia Martellotta, che ha beneficiato di un finanziamento di 1 milione 366 mila 688 euro.
La Masseria Canali è un manufatto di pregio, la cui destinazione produttiva, da centro di progettazione criminale e di stoccaggio per il contrabbando ed il narcotraffico a centrale per la produzione agricola e per la promozione sociale e culturale del territorio brindisino, rappresenta un unicum nel panorama pugliese. L'ampliamento delle funzioni della masseria, aumentata la ricettività turistica e la promozione della cultura antimafiosa del territorio, renderà questo bene il bene confiscato di riferimento per tutta la Puglia, sostengono gli addetti ai lavori.
Nello specifico il progetto di riqualificazione prevede l'implementazione delle attrezzature esistenti. Per il corpo ovest è previsto uno spazio di laboratorio di trasformazione, preparazione e cucina, affacciato sulla sala ristorante interna ed esterna.
I servizi igienici saranno messi a norma grazie all'inserimento di un bagno per disabili, mentre il portico esterno adiacente verrà chiuso attraverso tamponature vetrate leggere, in modo da poter diventare un mercato alimentare coperto. In questa porzione della struttura, quindi, è prevista la vendita e la somministrazione al pubblico dei prodotti alimentari coltivati nei terreni circostanti.
La porzione della struttura posta ad est sarà dedicata, più nello specifico, alle attività. Infine, l'ultimo fabbricato del complesso mantiene l'attuale funzione di foresteria, con due camere doppie ed una singola, implementato da alcune strutture ricettive leggere poste nel giardino degli odori, ad esso adiacente.
Per quanto riguarda le aree esterne, sono previste nuove piantumazioni e la posa in opera di materiale drenante per tutti i percorsi calpestabili. Si prevede, inoltre, un nuovo playground attrezzato per lo svago dei più piccoli e una nuova area di sosta attrezzata per le autovetture.
Per ciò che riguarda l'ecocentro di via San Donaci il progetto è orientato a due azioni dell'Obiettivo specifico 2 della Strategia nazionale in quanto prevede un'infrastruttura per il rafforzamento della raccolta dei rifiuti in chiave di sviluppo dell'economia circolare e di sviluppo di capitale sociale comunitario a forte vocazione ambientalista.
Queste le due macro-azioni interessate dal progetto: la realizzazione di spazi pubblici per rendere servizi ai cittadini intesi principalmente nella dimensione culturale, sociale e della cittadinanza attiva; e la creazione e il sostegno di nuove opportunità lavorative per i giovani e le fasce più deboli della popolazione producendo nel contempo beni e servizi di interesse pubblico.

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