La Puglia a Sanremo, promossi e bocciati dopo il primo ascolto. Le pagelle

di Paola TROTTA
Martedì 16 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 21:21 | 2 Minuti di Lettura

Negramaro

I Negramaro, protagonisti indiscussi della scena musicale italiana, debuttano per la prima volta tra i big in gara alla 74esima edizione del Festival di Sanremo. I salentini Giuliano Sangiorgi, Andro, Lele, Ermanno, Danilo e Pupillo ritornano a calcare il prestigioso palco del Teatro Ariston, dopo 19 anni dal loro esordio nel 2005 nella sezione “Nuove Proposte” e le ospitate memorabili nel 2018 e nel 2021.
Questa volta, sono sul palco con “Ricominciamo tutto” (Sugar), una canzone intensa e coinvolgente, che di sicuro conquisterà il cuore del pubblico. Il brano, frutto della genialità di Giuliano Sangiorgi, si presenta come una potente ballad rock, carica di emozioni forti, vibranti e raggiunge il suo apice in un crescendo di esplosioni sonore e la potente voce di Giuliano, sostenuta magistralmente dall'orchestra arrangiata dal Maestro Davide Rossi. “Ricominciamo tutto” è un brano che si configura come un antidoto al cinismo dei nostri giorni, invitando l'ascoltatore a immergersi in un mondo di emozioni pure, a una vita vissuta senza sovrastrutture né pregiudizi.
“Andiamo ovunque, basta sia lontano dalla gente, e non fa niente, basta saper andare… chi se ne frega dove” dice una parte del testo. È la dichiarazione di un ritorno all'essenza, uno sguardo al mondo con meraviglia e un entusiasmo rinnovato. Il ritornello: “E allora piove da quel buco sulle teste sì, ma non fa niente. Tanto si riparte”.
Spicca anche un omaggio a Battisti, citato esplicitamente nel brano “anche senza ‘bionde trecce’: Dio quanto sei bella!” e in “discese e risalite”.
Davide Rossi, celebre musicista e produttore italiano pluripremiato ai Grammy Awards, firma un arrangiamento che esalta la musicalità dei Negramaro in un viaggio sonoro unico.
I Negramaro, con la loro maestria e autenticità, dimostrano ancora una volta di essere un faro nella musica italiana contemporanea, regalando al Festival di Sanremo un'esibizione che si preannuncia indimenticabile. Con l’orchestra dell’Ariston l’esecuzione sarà da pelle d’oca.

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