Invasi dalla pelagia noctiluca, la medusa “regina” dell’estate: ecco tutte le risposte ai dubbi

di Ester CECERE *
Martedì 12 Settembre 2023, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 18:43 | 2 Minuti di Lettura

Le cause

Le cause dell’ingente aumento numerico di questi organismi sono dovute: all’innalzamento della temperatura delle acque causato dai cambiamenti climatici; secondo i tecnici dell’Arpa Friuli Venezia Giulia, la proliferazione è dovuta all’aumento di circa 0,1°C all’anno della temperatura dell’acqua in prossimità del fondo marino; alla pesca intensiva sui pesci predatori naturali delle meduse, come tonno e pesce spada; alla cementificazione dei litorali, come la creazione delle barriere frangiflutto per proteggere spiagge, moli o attracchi dall’erosione provocata dal moto ondoso; essi forniscono un ideale substrato per neo-colonie di polipi che riescono così a riprodursi con maggiore facilità. È poco noto che le meduse, prima di nuotare liberamente in acqua, cioè prima di fare parte degli organismi planctonici, hanno una fase del loro ciclo vitale bentonica, cioè vivono attaccate a un substrato duro che può essere naturale, come gli scogli, o artificiale, come i moli. Infatti, dalle uova, escono piccole larve che nuotano fino a quando incontrano la superficie di un substrato duro sul quale si insediano. Successivamente, ogni larva si trasforma in un polipo (non polpo!) dall’aspetto simile ad un’anemone di mare, cioè con una corona di tentacoli rivolti verso l’alto. In questa fase, il polipo si duplica e dà origine a una grande colonia. Al sopraggiungere della stagione ideale, dai polipi nascono le giovani meduse che crescono fino al raggiungimento dello stadio di medusa adulta, che ha la forma di una campana (detta ombrello) con i tentacoli nella parte sottostante cioè rivolti verso il basso. Le due forme, pertanto, sono strettamente collegate: polipo e medusa derivano l’uno dall’altra.

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