Cantine d'Italia, sono sette le eccellenze in Puglia: ecco quali

Venerdì 1 Dicembre 2023, 17:39 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 09:29 | 3 Minuti di Lettura

I premi speciali

Premio “Alto Confort”

per l’ospitalità aziendale dell’anno

Casina Ricchi

RICCHI F.LLI STEFANONI (Lago di Garda, Monzambano, Lombardia)

Il premio valorizza visioni e investimenti nell’area mantovana che si affaccia verso il lago di Garda. La Casina Ricchi è un relais con 12 camere. Dotato di ristorante, centro benessere, spa e piscina coperta, con i vigneti intorno.

Premio “Cantine Golose”

per la Tavola aziendale dell’anno

Ristorante Gennaro di Pace

CASTELLO DI PERNO (Monforte d’Alba, Piemonte)

Nella Langa del Barolo, a Perno, località di Monforte. Il riconoscimento va all’opera di Gregorio Gitti che, con un’unica operazione, ha unito storia, con il recupero del Castello di Perno, vino con una nuova cantina e accoglienza con il talentuoso chef Gennaro Di Pace, origini calabresi, da alcuni anni a condurre il ristorante che porta il suo nome.

Premio “Cantine Meravigliose”

per l’EnoArchitettura dell’anno

LUNAE BOSONI (Castelnuovo Magra, Liguria)

La nuova cantina della famiglia Bosoni è stata inaugurata a giugno 2023. Un progetto che comunica più messaggi: dal vigneto sperimentale all’ingresso, alla riproduzione dell’anfiteatro di Lunae, luogo per incontri all’aperto; agli eleganti ambienti interni della sala dei tronchi e della bottaia. Unendo bellezza e funzionalità. A pochi chilometri dal mare e con lo sguardo verso la natura dei Colli.

Premio “Enocultura”

ASSULI (Mazara del Vallo, Sicilia)

In Sicilia, nella campagna fra Mazara del Vallo e Marsala, un riconoscimento per l’originale iniziativa di Assuli, per aver saputo associare alla produzione del vino un messaggio di cultura, caratterizzando etichette e nome dei vini con i paladini dell’Orlando Furioso. Nel contesto di un ambizioso progetto che valorizza il perricone e altre varietà autoctone.

Premio “Autoctono si nasce”

Brut Riserva Metodo Classico

GAROFOLI (Castelfidardo, Marche)

Omaggio al metodo classico da varietà autoctona con una storia che compie 50 anni nel 2024. Nella visione della famiglia Garofoli, a Castelfidardo, di valorizzare il verdicchio nella tipologia spumante e così contribuendo a segnare una strada in Italia, nella produzione di questi vini al di fuori delle varietà tradizionalmente dedicate.

Premio “Buono…non lo conoscevo!”

Oseleta Igp Provincia di Verona

ZYME’ (San Pietro in Cariano, Veneto)

Il premio è dedicato a vini autoctoni con particolare attenzione a quelli rari o meno conosciuti dai consumatori. Va in Valpolicella e premia l’opera di Celestino Gaspari che festeggia proprio nel 2024 i 25 anni dell’esperienza di Zymè. Ove, a fianco di vini cult come l’Harlequin, o come i grandi Amarone, valorizza l’Oseleta in purezza, varietà a bacca rossa che compone il vigneto della Valpolicella e che trova in questa etichetta da anni una felice espressione.

Premio “Vini Storici d’Italia”

Chianti Rùfina Riserva Villa Bossi

MARCHESI GONDI TENUTA BOSSI (Pontassieve, Toscana)

Il riconoscimento va in Toscana nel Chianti Rùfina ai Marchesi Gondi, con 500 anni di storia, fra Firenze e Pontassieve. Il Villa Bossi, legato al vigneto Poggio Diamante, ha una storia importante; l’anno di riferimento è il 1878 e ricorda Carlo Gondi che partecipò con questo vino all’Expo di Parigi.

Premio “Gioacchino La Franca”

riconoscimento della Community dei soci Go Wine per l’esperienza in cantina dell’anno

CERAUDO ROBERTO (Marina di Strongoli, Calabria)

Un premio speciale legato ad un socio speciale come Gioacchino La Franca, scomparso nel 2020, con un percorso di 15 anni in Go Wine, guidando i soci di Savona in mille itinerari nei territori del vino italiano. Un premio che valorizza l’ospitalità come esperienza vissuta, associando valor umani e sociali.

Premio “La vigna da camminare”

La Sassella di Mamete Prevostini

MAMETE PREVOSTINI-CONVENTO DI SAN LORENZO (Sondrio, Lombardia)

Un nuovo premio speciale della Guida che esalta il rapporto fra il viticoltore e la sua terra. Dove la vigna da camminare è il segno del lavoro e della fatica, ma è anche al contempo il luogo della bellezza, della emozione che il vigneto sa trasmettere osservando la natura.

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