Intelligenza artificiale e diagnostica per immagini: si accorciano i tempi di esami e cura

A Vienna il Congresso Europeo di Radiologia. Il digital twin del paziente aiuta a individuare la migliore terapia possibile. Il presidente Carlo Catalano: «La figura del radiologo resta centrale»

Intelligenza artificiale e diagnostica per immagini: si accorciano i tempi di esami e cura
di Carla Massi
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Giovedì 14 Marzo 2024, 07:30

Auditorium al buio, palco al buio.

Improvvisamente luci a giorno, danzatori e acrobati invadono la platea. Indossano dalla testa ai piedi una tuta a pelle d’argento, sul viso una maschera che brilla, agitano nastri colorati, ballano, sollevano i più piccoli e li lanciano da un gruppo all’altro, formano torri umane altissime e sorprendono con equilibrismi su un’immensa pedana che chiude la sala. Tre o quattro bambini sono già navigati trapezisti. Musica. Fa da sfondo una scena lacustre con alberi e colline. Al momento dei saluti e degli applausi appare la scritta “Next Generation Radiology” e spunta Ameca, il robot umanoide più avanzato al mondo. Ci ricorda che siamo a Vienna al Congresso Europeo di Radiologia. Focus: il lavoro prossimo venturo dell’Intelligenza Artificiale insieme alla diagnostica per immagini. Quella della risonanza magnetica, l’ecografia, la Tac e tutto ciò che è capace di “leggerci” dentro.

LA TRASFORMAZIONE

Uno spettacolo straordinario come preludio al congresso per spiegare al mondo intero – oltre 4.300 gli esperti arrivati da tutti i Continenti – come rivoluzionare la radiologia (parola in parte già obsoleta e sostituita, appunto, da immagini). Perché di trasformazione epocale si tratta, di un viaggio nei regni inesplorati dell’imaging. «Senza che tutto questo rimpiazzi la figura del radiologo che resta centrale nella diagnosi e nella cura – precisa Carlo Catalano, presidente del Congresso e Ordinario di Scienze tecniche mediche e applicate del Dipartimento di Scienze Radiologiche onco-anatomo-patologiche all’Università La Sapienza di Roma dopo una domanda del robot – L’uso dell’intelligenza artificiale aumenta e non diminuisce il ruolo chiave del radiologo nella diagnosi precoce. Un numero crescente di giovani medici ora capisce cosa è e cosa significa la radiologia in termini di diagnosi e intervento. La prossima generazione di radiologi avrà una professione diversa, con una tecnologia migliorata e un approccio diverso all’esecuzione degli esami». L’obiettivo sembra essere una serena convivenza tra gli algoritmi e il talento dell’uomo. L’abbinamento macchina “investigativa” e IA permette di raggiungere diversi obiettivi: riduzione dei tempi di diagnosi di un tumore, identificazione rapida di un trombo in caso di ictus e anche possibilità di intervenire in situazioni di urgenza vascolare con approcci mininvasivi. All’entrata del palazzo dei congressi campeggia una domanda: “Si può proteggere la salute del paziente e quella del Pianeta?”. Per questo, visitando gli stand con le diverse macchine, si capisce che l’interesse principe oggi è quello di riuscire a riunire la macchina già collaudata da anni di servizio con le informazioni dell’intelligenza artificiale, con la sostenibilità. Diagnosi e cura del paziente, appunto, con la salvaguardia dell’ambiente. Da qui la nascita di “esemplari” come la risonanza magnetica Magnetom Flow di Siemens, totalmente priva di elio e con dispendio energetico sensibilmente inferiore. Al suo interno ci sono algoritmi di intelligenza artificiale che permettono di velocizzare gli esami e di migliorare la qualità delle immagini. Accanto, “Acuson Origin” il nuovo ecografo cardiovascolare dotato di funzioni IA in grado di migliorare le diagnosi e di aiutare i medici a eseguire in modo più efficiente le procedure cardiache mini-invasive.

LA TEMPISTICA

Sembra essere ormai scontato che nel momento in cui viene fatta la diagnosi con le immagini quelle stesse permettono di arrivare in tempi molto rapidi al trattamento. Vista la mole dei dati elaborati dall’IA e offerti agli specialisti. Dati che permettono di creare una sorta di “gemello” (se vogliamo anche avatar) della persona con le sue patologie, punti fragili, presenza di altri disturbi. «Importante è proprio la decisione del trattamento – ricorda Bernd Ohnesorge, presidente per Europa, Medio Oriente e Africa di Siemens Healthineers – L’IA aiuta i medici a preparare il miglior cosiddetto digital twin possibile, un gemello digitale di una determinata situazione clinica, che comprenda immagini ma anche altri dati diagnostici. Così si può scegliere la migliore terapia e arrivare al miglior risultato». Il 10-15% delle applicazioni di intelligenza artificiale riguarda la diagnostica per immagini. Aiuta nell’interpretazione dei dati, nello “stoccaggio”, nella riduzione dei tempi della diagnosi, nel riuscire a contornare con estrema precisione le aree dove è avvenuta l’ischemia, e quelle tumorali. «Mentre può essere vero che l’IA non sostituirà i radiologi, va detto che i radiologi che usano l’IA sostituiranno certamente quelli che non lo fanno», ricorda un giovane medico francese specializzando in radiologia alla fine del suo seminario ad altri specialisti di domani.

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