Corsa al consenso, manovre di posizionamento. O prendete proprio Salvini, due in uno: muscolare ed “estremo” a Pontida, accanto a Marine Le Pen, riferimento europeo della destra-più-a-destra; dialogante e moderato in Fiera del Levante, sottobraccio a Michele Emiliano. Ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me, mon amour.
Oppure lo stesso Emiliano, che non solo tuba con Salvini, ma spiega pure che è più facile confrontarsi con Giorgia Meloni che con Raffaele Fitto. Il ministro del Pnrr è il bersaglio unico dei tiratori scelti del governatore, oltre che dello stesso Emiliano. “Cortesie” ricambiate, ogni giorno la stessa storia: attacchi e contrattacchi, accuse e smentite reciproche, e così fino a sera. Su tutto: Pnrr, Fsc, Zes, Pil, Giochi del Mediterraneo, Fiera, sanità. Estenuanti chilometri di comunicati stampa come stanche litanie, emilianisti e fittiani, e tutto il resto dell’arco politico pugliese a fare da spettatore silenzioso e interessato al duello. Ho visto lei che accusa lui che attacca lei che difende me. Altro? Certo: il solito caos in Consiglio regionale, e poi il gelido e teso teatrino Emiliano-Decaro («vai tu alle Europee», «ma prego, vacci tu»), o il centrodestra che finge compattezza e invece tutti puntano segretamente a scippare elettori agli alleati.
Massimizzazione del consenso, e siamo solo all’inizio. Ma bastava molto meno per farci capire che è cominciata la lunga e sanguinosa campagna elettorale per le Europee. Ci risparmieremmo volentieri la politica di lei che bacia lui che bacia lei che bacia me. Solo per qualche voto o ambizione personale in più, mon amour.
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