Xylella, riprendono i tagli. Rideterminata la zona infetta

Xylella, riprendono i tagli. Rideterminata la zona infetta
di Maria Claudia MINERVA
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Lunedì 19 Ottobre 2015, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 15:20
Per ora non c’è alternativa, lo ha detto anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: la xylella fastidiosa si combatte abbattendo gli alberi malati. Così da stamattina riprendono, o almeno dovrebbero, i tagli volontari nei terreni dei Comuni di San Pietro Vernotico e Cellino San Marco, Torchiarolo, invece, resta congelato in attesa della decisione del Tar. Ma non sarà facile procedere, soprattutto dopo che sabato la poderosa protesta degli ambientalisti ha costretto a fermare le ruspe.



Il movimento composto spontaneamente da persone che si oppongono agli abbattimenti sta organizzando le ronde notturne nei terreni interessati, addirittura arriva il companatico - olio e friselle - per sostenere chi fa la guardia. Alcuni sono rimasti a presidiare i fondi, individuati come quelli destinatari dei tagli volontari, anche tutta la notte.



L’intenzione dello staff del commissario Silletti è di andare avanti, già a partire da oggi, secondo il cronoprogramma scandito dalle date riportate sugli atti notificati, anche se, considerati i fuoriprogramma che si sono verificati, l’obiettivo prefissato, e cioè rimuovere 700 ulivi entro la settimana appena conclusa, si è rivelato troppo ambizioso. Ad ogni modo, ci ancora diversi alberi da buttare giù a Trepuzzi, a Torchiarolo, a Cellino San Marco e San Pietro Vernotico dove pure, sulla carta, si dovrebbe fare strage anche di tronchi e fronde che non sono stati colpiti dalla xylella fastidiosa ma che si trovano vicino a quelli contagiati.



Ma a questo proposito, uno spiraglio di salvezza potrebbe arrivare da una determina della Regione Puglia - la numero 370 del 22 settembre 2015, pubblicata sul Burp dell’8 ottobre scorso - a firma del dirigente del Servizio Agricoltura, Giuseppe D’Onghia, secondo la quale sarebbe scongiurato il taglio delle piante sane nei cento metri, considerato che si aggiornano, nel rispetto di quanto stabilito dalla decisione comunitaria e dal decreto ministeriale, le «zone infette nell’ambito delle zone delimitate» e, soprattutto, si delimitano «quali “zone infette” da xylella i focolai siti in agro di Torchiarolo, Cellino e San Pietro», cioè quelli dei Comuni dove i cittadini e anche i sindaci si stanno mobilitando per impedire che si proceda con gli abbattimenti nei cento metri.



In base a questa determina vengono quindi ridefinite la zona cuscinetto e la zona di sorveglianza e, come si è detto, i focolai di Torchiarolo, Cellino e San Pietro scompaiono dall’area cuscinetto per rientrare in quella infetta, dove si devono tagliare solo gli ulivi malati. Di fatto, nella determina - licenziata dal dirigente, c’è accluso anche un allegato con le particelle catastali, consultabile sui siti www.regione.puglia.it, www.svilupporurale.regione.puglia.it e www.emergenzaxylella.it - la posizione della Regione Puglia è inequivocabile, ma nonostante questo si continua a sostenere che saranno, invece, tagliate anche le piante sane.

Un piccolo giallo, visto che il documento regionale delimita quali zone infette i focolai del Brindisino in questi giorni al centro dell’attenzione proprio per quel vincolo che si determinerebbe se i focolai rientrassero ancora nella zona cuscinetto. Ma tant’è.



Intanto, cresce l’attesa per il 22 e il 23 ottobre prossimi, giorni in cui si riuniranno a Bruxelles gli esperti del comitato fitosanitario permanente in cui sia l’Italia che la Francia dovranno fare il punto della situazione riguardo l’epidemia di xylella fastidiosa e soprattutto dovranno aggiornare l’Ue rispetto all’attuazione delle disposizioni del 18 maggio scorso recepite dall’Italia con decreto ministeriale il 19 giugno. Subito dopo è invece prevista - è stata annunciata per il 9 novembre - una nuova visita degli ispettori inviati nel Salento dalla Commissione europea. Il 4 novembre, invece, sarà il Tar del Lazio, al termine di una camera di consiglio, a esprimersi sulla richiesta di sospensiva che i 22 ricorrenti hanno formulato: sarà una decisione, seppur assunta sempre in via cautelare, che giungerà dopo un’analisi più approfondita del merito delle osservazioni di chi ha impugnato.



Nel frattempo, in attesa delle determinazioni dei giudici amministrativi, il fronte della contestazione continua a contrastare il piano-bis di Silletti. La parola d’ordine del movimento di opposizione è sempre la stessa: «Guerra all’eradicazione».




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