Xylella, altre 391 piante infette. La Regione prepara il nuovo Piano per contrastare il batterio

Xylella, altre 391 piante infette. La Regione prepara il nuovo Piano per contrastare il batterio
di Maria Claudia MINERVA
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Venerdì 26 Novembre 2021, 05:00

Monitoraggio, ispezioni a tappeto e campionamenti stanno dando i frutti sperati: trovare nuove piante infette per isolarle e frenare la diffusione della xylella. Questo l’obiettivo dell’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, già pronto a preparare il nuovo Piano d’azione contro il batterio. Ed, infatti, l’attività ha portato alla scoperta di altri 391 ulivi infetti, rinvenuti nella zona ex contenimento, come riporta Infoxylella riferendo dell’ultimo aggiornamento del sito istituzionale “Emergenza Xylella” che registra un nuovo olivo infetto in zona contenimento, a Fasano e, soprattutto, altri 391 ulivi nella zona ex-contenimento. L’agro più colpito è, ancora una volta, quello di Ostuni, con altre 259 piante infette, ma positivi sono segnalati anche a Cisternino (60), Crispiano (15), Taranto (21) e Montemesola (36).

L'ultimo aggiornamento

Con questo aggiornamento il numero degli olivi infetti nelle zone cuscinetto e contenimento passa a 134, a cui si aggiungono 2.801 nell’ex-contenimento così distribuite: 1713 piante si trovano nell’agro di Ostuni, seguito da Cisternino (536), Crispiano (97), Fasano (223), Montemesola (66), Taranto (46). Restano invariati i numeri di Martina Franca (44), Grottaglie (28) e Locorotondo (27), a cui aggiungere 15 piante riportate nei rapporti di prova n. 1151 e 1152 senza l’indicazione dell’agro di appartenenza. Si continua quindi con l’attività di sorveglianza che, secondo Pentassuglia, non dovrebbe fermarsi mai, ma addirittura bisognerebbe allargare il raggio d’azione ed è quello che sta cercando di fare, tant’è che ha già chiesto una variazione della legge di bilancio regionale per avere più risorse da dedicare a questa attività di prevenzione: trovare più positivi significa avere la possibilità di isolare l’infezione e impedire che si propaghi a macchia d’olio. 

Gli abbattimenti nella Piana

Proseguono, intanto, gli abbattimenti nella zona a nord di Brindisi ed, in particolare, ad Ostuni: nei giorni scorsi le ruspe sono tornate nel cuore della Piana dei millenari per sradicare gli ulivi colpiti dalla batteriosi.

I tecnici dell’Arif hanno iniziato a tagliare dopo i risultati dei monitoraggi, trovando comunque la disponibilità dei proprietari che ormai hanno capito che è meglio sacrificare qualche centinaia di ulivi piuttosto che perderli tutti. Sono 1.150 gli abbattimenti programmati per salvare la Piana - già ne sarebbero stati tagliati 500 - e ora c’è anche una novità: i millenari che non sono infetti non saranno sradicati per effetto della modifica della legge regionale 4/2017, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale con l’obiettivo di tutelare un patrimonio di grande valore ambientale e paesaggistico, caratterizzato dagli ulivi plurisecolari. 

La legge modificata

La modifica delle legge regionale che si è adeguata al regolamento comunitario e nazionale rafforza il ruolo del Servizio fitosanitario al di fuori delle aree delimitate. Questo significa che se gli ispettori trovano dei positivi fuori dall’area delimitate possono comunque entrare nei fondi e procedere con i campionamenti. Altra novità è che adesso, sempre nell’area infetta e non in quella delimitata, se dopo il campionamento le analisi danno esito positivo di infezione, il proprietario può scegliere di abbattere o i innestare, a patto però che sia periodo di innesti. Mentre rispetto agli abbattimenti in zona delimitate scatta l’obbligatorietà di sradicare entro i 50 metri del raggio della pianta positiva e non più 100 metri come prevedeva il regolamento Ue del 2015. In questo caso il Servizio fitosanitario regionale dispone la rimozione immediata sia delle piante infette sia delle piante suscettibili, ma nei casi in cui non fosse possibile eseguire tempestivamente l’abbattimento, o se il proprietario dovesse opporsi, la pianta infetta dovrà essere isolata dal contesto esterno con protezioni meccaniche, quali l’incappucciamento.

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