Turismo, flop nelle presenze per Ognissanti e Puglia la peggiore al Sud: pesano i collegamenti lumaca

Turismo, flop nelle presenze per Ognissanti e Puglia la peggiore al Sud: pesano i collegamenti lumaca
​Turismo, flop nelle presenze per Ognissanti e Puglia la peggiore al Sud: pesano i collegamenti lumaca
di Rita DE BERNART
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Domenica 29 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 12:17

Weekend o breve ponte in Puglia? Le alternative sono poche: viaggiando in treno occorre calcolare quasi un’intera giornata in viaggio per raggiungere il Capo di Leuca partendo da Milano. Tratte di oltre 10 ore a cui si aggiunge la difficoltà degli spostamenti interni. In aereo la situazione migliora di poco: pochi voli, a prezzi spesso proibitivi e in fasce orarie scomode, collegamenti interni carenti o, in qualche caso, assenti a meno di utilizzare costosi transfer a pagamento. Per molti ma non per tutti, dunque. Il nodo dei trasporti e delle infrastrutture, soprattutto per ciò che riguarda i soggiorni brevi, incide in maniera significativa sul turismo. Complice, va sottolineato, la conformazione del territorio regionale, lungo circa 430 chilometri.

Prova del nove proprio il ponte di Ognissanti: secondo le stime elaborate dal Centro studi turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, sulla base di un’indagine realizzata sulle principali piattaforme di prenotazione online, la Puglia è fanalino di coda delle Regioni del sud per occupazione camere in questi giorni con una percentuale del 53%. 

I dati

Un dato certamente frutto anche di altre variabili che influenzano le scelte dei connazionali ma indicativo di una difficoltà logistica. Del sistema della mobilità come fattore strategico si è parlato ieri nel convegno Punto Sud organizzato dalla casa editrice Laterza. «Certo, la carenza infrastrutturale e di servizi di mobilità – spiega Angela Bergantino, docente di economia applicata all’Università Aldo Moro di Bari, relatrice dell’evento- ovviamente può influire negativamente non solo sul turismo ma sulla vita delle persone e lo sviluppo dell’economia. Non è possibile però stabilire qual è l’impatto reale che una rete efficiente di trasporti rapidi e capillari può avere sulla scelta di un soggiorno breve, non è possibile andare a questo livello di dettaglio. Dipende dalla presenza di tanti altri fattori abilitanti, dal particolare periodo della stagione, dalle aspettative della domanda potenziale». Le stime di Confesercenti offrono di certo uno spunto di riflessione e pongono degli interrogativi sulle necessità di un territorio vocato al turismo qual è quello pugliese. «Nel breve periodo - continua la docente - punterei soprattutto sulla integrazione modale tra voli, treni e altre forme di mobilità sostenibili. Nel lungo periodo chiaramente bisognerebbe puntare sulla ferrovia e sulla realizzazione di servizi integrati di mobilità sostenibile. Più in generale bisognerebbe monitorare i flussi e disegnare politiche mirate. Dobbiamo sottolineare, tuttavia, che tra le regioni del Mezzogiorno, come ho avuto modo di raccontare all’incontro Punto Sud che si è tenuto a Bari, la Puglia è tra quelle con un livello di accessibilità più elevato. Il sistema aeroportuale consente una capillarità di collegamenti terza solo a Catania e Napoli, regioni con una densità abitativa molto più elevata. E questo a consentito finora di compensare le lacune dei servizi ferroviari». 
In un territorio più lungo che largo, di certo, turisticamente, la carenza di trasporti regionali e capillari efficienti, di alta velocità e alta capacità, di voli frequenti nel corso della giornata impatta in modo rilevante. «Certo – conclude Bergantino- se si fa riferimento a un ponte di 2/3 giorni la conformazione geografica della Puglia diventa rilevante.

Difficilmente i turisti hanno la capacità o la voglia di spostarsi per distanze così estese in un arco temporale così ridotto. Ma questo anche senza considerare eventuali problemi di accessibilità». L’analisi condotta per Asshotel conferma la maggior presenza di turisti stranieri, la cui domanda traina i mesi di settembre e ottobre, soprattutto nelle principali città d’arte. Questo fine settimana lungo di Ognissanti darà una spinta: tra ieri ed il primo novembre le strutture ricettive italiane dovrebbero registrare 4,8 milioni di pernottamenti, in ogni caso, 200mila in meno rispetto allo scorso. Dalle rilevazioni è emerso, inoltre, un tasso medio di occupazione dell’offerta turistica disponibile del 67%: il tasso di saturazione più elevato è stato registrato per le strutture ricettive attive nelle regioni del Nord, mediamente in calo nelle regioni del Centro, ancora più contenuto per Sud e Isole: Puglia in coda con il 53%; la Campania registra il 62% di occupazione delle camere, la Sicilia e la Sardegna rispettivamente il 61% il 59%, la Basilicata il 58%, la Calabria il 55%.

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