Con la revisione del Pnrr i Comuni ora tremano: «A rischio oltre 300 milioni»

Con la revisione del Pnrr i Comuni ora tremano: «A rischio oltre 300 milioni»
di Giuseppe ANDRIANI
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Martedì 19 Settembre 2023, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 18:06

La revisione del Pnrr, proposta dal governo Meloni - e dal ministro Raffaele Fitto nelle contrattazioni con Bruxelles -, rischia di far saltare oltre 300 milioni di euro destinati a progetti già finanziati in Puglia. Le cifre sono state stimate dall’osservatorio sul Pnrr di Openpolis. Dal governo, e soprattutto dal ministro Fitto, la rassicurazione viene ripetuta da giorni: i progetti che verranno stralciati se l’Unione Europea accetterà le modifiche proposte dall’Italia, verranno finanziati con altri fondi, anche a costo di mettere a disposizione delle risorse nazionali. L’ultimo incontro a Bruxelles risale al 4 settembre: lì Fitto, per conto dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, ha chiesto una revisione dell’agenda del Pnrr, con l’integrazione di alcuni progetti in RepowerEu. Tra i vari punti della riforma del Pnrr voluta dal governo il definanziamento di nove obiettivi, a cui erano destinati 17 miliardi di risorse Pnrr, di cui 12,3 miliardi già assegnati, per un totale di 42.786 progetti in essere. 

Le prime proteste dai territori


E arrivano le prime proteste: “Sono rimasto veramente molto colpito da questa decisione che non era stata neanche negoziata con i Comuni di uno spostamento di risorse su progetti su cui già sono state fatte le gare e con molti cantieri già aperti”, ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. 
Insomma, il rischio di perdere quei fondi c’è. Tanto che Openpolis spiega: “La pubblica amministrazione può ritirare l’aggiudicazione di progetti, a patto che dimostri la presenza di motivi di interesse pubblico o gravi difficoltà finanziarie. Dunque se la commissione europea approvasse le modifiche richieste, le 9 misure verrebbero stralciate dal Pnrr e con esse i relativi progetti. I quali potrebbero anche non essere mai realizzati, nel caso in cui il governo italiano non riuscisse a trovare altre fonti di finanziamento”. Non è detto che un progetto che non sarà finanziato dai fondi del Pnrr, sarà poi recuperato tramite altre risorse. Anche se l’impressione è che il governo voglia stringere un nodo al fazzoletto in questo ambito. 
Ma quali progetti e dove sono a rischio? Il 91% di questi riguarda la voce “interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni”. Si tratta di 38.776 interventi previsti. La missione “prevede lavori di messa in sicurezza del territorio, di miglioramento dell’illuminazione pubblica e di efficientamento energetico degli edifici”. 
Per quel che riguarda la mappa dei “tagli”, Openpolis nota due “ricorrenze geografiche”. “La prima è che le potenziali perdite colpirebbero in modo più incisivo le grandi città: Roma (229,5 milioni di euro), Milano (168,7), Genova (146,6) e Napoli (142,1). La seconda è che il Sud del paese subirebbe i maggiori tagli”. Tra cui la Puglia. Guardando ai progetti delle nove missioni finite nel mirino del governo, la sola città di Bari rischierebbe di veder sfumare 60 milioni di euro. Lecce si attesta sui 25 milioni a rischio. E poi vi sono una serie di cittadine che avevano “vinto” la partita della presentazione dei progetti e oggi devono sperare - se l’Unione Europea dovesse accettare la proposta - di rientrare in un’altra tranche di finanziamenti. Da Monopoli ad Altamura, che superano i 20 milioni di euro a rischio, fino a Molfetta (20 milioni), Mesagne e Gravina. Diversa la situazione a Taranto, che per quelle missioni vede uno stanziamento di appena 600mila euro. Brindisi, invece, è sui 10 milioni. Trema anche una parte del Salento, laddove anche finanziamenti con importi minori, sarebbero ossigeno per le casse dei Comuni. A Copertino i progetti nel mirino superano gli otto milioni di euro, a Gallipoli si arriva a 6,4 milioni.
Il Pnrr resta una corsa a ostacoli. Dal canto proprio il governo ha avuto la necessità di rimodulare il tutto per non incorrere in sanzioni, legate tanto agli obiettivi del progetto quanto ai tempi stretti da rispettare.
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