Reparti e medicina territoriale: la Regione investe 60 milioni

Reparti e medicina territoriale: la Regione investe 60 milioni
di Vincenzo DAMIANI
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Martedì 18 Febbraio 2020, 09:35
Sessanta milioni di euro aggiuntivi per potenziare la sanità territoriale, l'oncologia e alcuni reparti e laboratori ospedalieri. Ieri la giunta Emiliano ha approvato lo stanziamento per effettuare 22 interventi diversi, le risorse sono così ripartite: 1,5 sono stati destinati all'Irccs De Bellis di Castellana Grotte; 2,1 milioni all'Irccs Giovanni Paolo II; 4,5 milioni agli Ospedali Riuniti di Foggia; 5,3 milioni al Policlinico di Bari; 16,2 milioni sono stati destinati all'Asl Brindisi e 14,7 milioni all'Asl Taranto. Il fondo deriva dal Por Puglia 2014-2020, si tratta di una prima tranche di finanziamenti della seconda procedura negoziale avviata nel corso del 2019 che ha visto la selezione degli interventi. Nelle prossime settimane, il governo regionale approverà ulteriori stanziamenti per le altre Asl pugliesi, quella di Lecce, di Foggia e della Bat per una somma che dovrebbe essere superiore ai 60 milioni. «Prosegue così l'opera di potenziamento della sanità territoriale nei vari setting assistenziali che la caratterizzano», dicono dalla Regione.

 

Per quanto riguarda l'Asl di Brindisi, sette milioni sono stati destinati ai lavori per la creazione del Presidio territoriale assistenziale (Pta) di Fasano; 9,2 milioni invece serviranno a riconvertire in Pta il vecchio ospedale di San Pietro Vernotico. Tre gli interventi previsti nell'Asl di Taranto: 8,5 milioni serviranno alla riconversione dell'ospedale San Marco di Grottaglie in Presidio post acuzie (Ppa) e in Pta; poco meno di 5 milioni, invece, verranno investiti per la realizzazione di una nuova struttura territoriale di Laterza; 1,3 milioni sono stati destinati al Comune di Lizzano, dove sorgerà un Pta. Infine, prevista l'attivazione di un nuovo distretto socio-sanitario a Martina Franca (14,7 milioni di euro). Per quanto riguarda l'oncologia, al Giovanni Paolo II saranno realizzati nuovi ambulatori di chemioterapia, sarà attivata la radioterapia pediatrica e verranno potenziati i laboratori urologici.

Per quanto riguarda, invece, il Policlinico di Bari è previsto il potenziamento dell'attività ambulatoriale di senologia l'attività ambulatoriale e di laboratorio per nefrologia. «Gli 8,5 milioni di euro stanziati per la riconversione dell'ospedale San Marco di Grottaglie arrivano solo dopo la mia denuncia del mancato inserimento della dote finanziaria nella prima fase negoziale dei fondi Fesr. Fondi necessari ai lavori di adeguamento della struttura ospedaliera, trasformata in Pta, dallo scellerato piano di riordino ospedaliero di Emiliano», attacca la consigliera regionale di Forza Italia, Francesca Franzoso.

«É sconvolgente osservare prosegue - come, dopo aver smembrato una eccellente realtà sanitaria come era il San Marco si arrivi ad approvare la delibera che stanzia i fondi da utilizzare per eseguire i lavori necessari all'adeguamento degli ambienti per la nuova destinazione d'uso sanitaria, praticamente a fine legislatura e solo dopo la denuncia di un consigliere d'opposizione. Il mancato utilizzo delle risorse fin qui ha determinato lo scandalo di soli 10 posti letto attivi su 40 posti previsti per la riabilitazione, poiché la maggior parte delle stanze non dispone di servizi igienici.

Lavori fermi al palo, ricoveri bloccati e personale assunto nel reparto di riabilitazione ma scarsamente utilizzato data la mancanza di pazienti».
Sempre ieri, la giunta Emiliano ha anche approvato il monitoraggio dell'attività della rete ospedaliera secondo i nuovi indicatori previsti dal decreto ministeriale del 12 marzo 2019 che ha introdotto un diverso sistema di valutazione e garanzia dei Livelli essenziale di assistenza (Lea). Il monitoraggio verrà effettuato istituendo gruppi di lavoro composti da dirigenti medici di settore, referenti Aress e del dipartimento Promozione della Salute. E a proposito dei Lea, tra qualche settimana la Puglia tornerà sotto esame a Roma: a marzo è previsto un nuovo incontro per l'uscita dal Piano operativo, secondo le aspettative della Regione dovrebbe essere quello decisivo.
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