«Più fondi alle aziende salentine anche se non colpite da xylella». Attacco degli agronomi di Foggia

«Più fondi alle aziende salentine anche se non colpite da xylella». Attacco degli agronomi di Foggia
di Donato NUZZACI
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Mercoledì 24 Gennaio 2024, 21:07 - Ultimo aggiornamento: 21:13

Punteggio in più nel bando regionale per i vigneti, le aziende zootecniche e i seminativi del Salento che non hanno mai subito danni dalla xylella? Ad insorgere sono oggi gli agronomi della provincia di Foggia che criticano i criteri previsti nell’ultimo bando regionale per investimenti agro-climatici ambientali emanato da pochi giorni. 

I fondi a disposizione


Sono 420 i milioni messi a disposizione all’interno dell’avviso rientrante nel Csr 2023-2027 (Complemento per lo sviluppo rurale) per incentivare la ripresa della produzione nelle campagne. L’obiettivo - dichiarato dalla Regione - è dare un sostegno all’agricoltura e alla zootecnia biologica pugliese, “nonché alla redditività delle aziende agricole, per tutelare e valorizzare la biodiversità animale e vegetale, favorire la conservazione ed il ripristino della fertilità, della struttura e della qualità dei suoli”. «Questo avviso è il frutto di una lunga condivisione di intenti con l’intero partenariato agricolo - ha spiegato l’assessore regionale Donato Pentassuglia - su un asset strategico quale è stato quello delle misure a superfici nella programmazione 2014-2022 dello sviluppo rurale pugliese.

Con la nuova programmazione si prosegue su un solco virtuoso, che deve puntare a rafforzare la produzione di cibi sani e nutrienti, con particolare attenzione verso l’agricoltura biologica, che ci vede sempre più protagonisti in Italia». 


Tra i tanti interventi previsti dall’avviso pubblico ci sono quelli a sostegno della “Produzione integrata”, delle “Tecniche di lavorazione ridotta dei suoli”, per l’apporto di “sostanza organica nei suoli”, per la “gestione degli effluenti zootecnici”, per gli “Agricoltori custodi dell’agrobiodiversità”, “Pratiche e metodi di produzione biologica” e altri. 
C’è però un punto che sta facendo discutere. Cioè quello relativo ai criteri di selezione, in particolare quelli previsti per il bando sul biologico: alle aziende in aree infette da xylella vengono assegnati 8 punti, un’agevolazione dunque per i territori leccesi, brindisini e per alcuni comuni delle province di Taranto e Bari. Un fatto che viene criticato da Giampietro Di Mola, presidente del Consiglio dell’Ordine dei dottori agronomi della provincia di Foggia: «Nel bando a beneficiare saranno sia i vigneti sia le aziende zootecniche e seminativi, i quali non hanno mai subito danni dalla xylella. Questo - ha detto Di Mola ai microfoni di Telenorba - produrrà una dispersione di risorse, un danno a carico di altri territori produttivi che perderanno di competitività spostando le risorse solo in una determinata direzione».

La replica di Cia Salento


A replicare è Benedetto Accogli presidente di Cia agricoltori Salento: «Gli agricoltori salentini stanno purtroppo da dieci anni subendo gravi attacchi, la disperazione in alcuni casi ha addirittura portato alla morte di chi non ha retto al dolore e alla sofferenza. Molte aziende con sacrifici stanno andando avanti, aiutate anche dagli agronomi leccesi. Siamo stati noi di Cia Salento a chiedere alla Regione di dare priorità ai territori colpiti dalla xylella e con fermezza difendiamo il territorio e gli agricoltori salentini. Milioni di euro sono stati stanziati e non significa che tutti sono stati distribuiti. Il territorio salentino si sta ricostruendo lentamente perché bisogna rispettare degli iter burocratici che rallentano i vari processi. Non abbiamo la bacchetta magica e non è accettabile che si abbia da ridire sulle priorità che alcuni bandi hanno voluto dare alle zone salentine - conclude -. Per la ricostruzione del paesaggio e dei muretti a secco, negli ultimi 10 anni, al Salento non è arrivato nessun incentivo, invece ne hanno beneficiato maggiormente i territori di Bari e di Foggia».
 

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