Puglia, Piano Casa modificato per evitare impugnazione. E il Consiglio abroga la mini-sanatoria edilizia che eliminava la doppia conformità

Puglia, Piano Casa modificato per evitare impugnazione. E il Consiglio abroga la mini-sanatoria edilizia che eliminava la doppia conformità
3 Minuti di Lettura
Martedì 12 Marzo 2024, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 06:46

Due passaggi fondamentali che riguardano l'edilizia sono stati approvati dal Consiglio regionale della Puglia che è tornato a riunirsi ieri. Il primo riguarda la messa a norma del Piano Casa, che dopo il confronto con il ministero viene ritoccato dalla Regione diventando finalmente inattaccabile. Ieri il Consiglio ha infatti corretto i tre passaggi contestati dal Ministero sulla legge regionale n. 36 del 2023 che regola le ristrutturazioni: in particolare, è previsto che non saranno più consentiti interventi sugli immobili in corso di costruzione e viene ribadito in maniera chiara che non sono cumulabili gli incentivi previsti dalla legge con quelli degli strumenti di pianificazione e tutti gli ampliamenti.

Lacatena e Amati: solo ritocchi, ora si vada avanti


«Il dato politico di queste modifiche - ha spiegato in Aula il consigliere delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena - è che finalmente una legge che riguarda l’urbanistica in Puglia non verrà impugnata dal governo e credo che sia la notizia più importante alla luce di evidenti modifiche che sono limitate a piccoli elementi della legge. Quindi, non possiamo che salutare positivamente. Finalmente diamo alla Puglia una legge stabile che non verrà impugnata e i comuni adesso potranno lavorare su questa legge serenamente».
Fabiano Amati (Azione) incalza: «Le tre modifiche alla legge sul nuovo Piano casa, richieste dal governo nazionale e senza alcuna incidenza sull'impianto generale, sono state approvate. La legge non è dunque più impugnabile e pienamente operativa. Ora - prosegue il presidente della Commissione Bilancio - mi aspetto una pioggia di delibere, approvate da tutti i restanti 255 comuni pugliesi, mi risultano solo Oria e Caprarica di Lecce tra i comuni che hanno deliberato, consistenti in una decisione semplice e facilmente prevedibile: approvazione della variante per tutte le zone B, C e probabilmente E, con previsione del premio volumetrico al massimo consentito e con la ovvia monetizzazione degli standard».

Mini-sanatoria, Casili e Laricchia: «Via una norma illeggittima»

In Consiglio poi è stata anche abrogata la discussa mini-sanatoria edilizia piazzata nella manovra di Bilancio a fine anno e che eliminava la doppia conformità al momento di presentare le richieste di regolarizzazione degli abusi.

Dopo il richiamo del Governo, la Puglia ha deciso di abrogarla evitando una pericolosa impugnazione davanti alla Corte costituzionale. «Non posso che esprimere soddisfazione per l'approvazione dell'emendamento che ho presentato assieme alla presidente del Consiglio Loredana Capone e al consigliere delegato all'Urbanistica Lacatena per abrogare l'articolo 63 del Bilancio di previsione con cui viene eliminata la doppia conformità edilizia», commenta il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili (M5s), che fu il primo a schierarsi inieme al suo gruppo contro la norma -. In quasi tutte le Regioni in cui si è cercato di percorrere questa strada le norme sono state impugnate. Nella nostra regione - prosegue Casili - su 257 Comuni, meno di 40 hanno un Pug. Per questo dobbiamo incentivare la pianificazione comunale ed evitare, come già avvenuto in passato, di approvare norme impugnabili che metterebbero a rischio la sicurezza degli interventi». Stessa linea per Antonella Laricchia, consigliera pentastellata rimasta all’opposizione: «Oggi il Consiglio regionale ha corretto un errore commesso nella seduta di Bilancio, quando è stata approvata la norma per l’eliminazione della doppia conformità in edilizia. Un articolo contro cui ho votato già a dicembre perché va incontro a chi costruisce contro le regole, sperando poi in un cambiamento delle stesse che vada a sanare l’abuso. Non possiamo permettere che chi è più furbo venga premiato, mentre chi costruisce in base alle normative vigenti sia penalizzato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA