Pd-Emiliano, i consiglieri regionali: «Dialogo fondamentale»

Pd-Emiliano, i consiglieri regionali: «Dialogo fondamentale»
di Alessandra LUPO
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Lunedì 9 Maggio 2022, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 07:12

Riannodare i fili interrotti del dialogo tra Pd e presidenza della Regione Puglia. L’intendimento del partito a livello nazionale è chiaro, prova e sia che dopo l’invio di Francesco Boccia, Enrico Letta ha chiamato in causa anche Dario Stefàno. L’obiettivo sembra insomma quello di rinsaldare il gruppo dirigente pugliese responsabilizzandolo sul destino del partito nella terra di Michele Emiliano, dove il presidente è al contempo un forte valore aggiunto ma anche una forza erosiva e potenzialmente alternativa al partito.

Le prove di forza di Emiliano d’altronde non sono mancate, dalla Regione - dove prosegue con annessioni di pezzi di centrodestra senza curarsi delle critiche alle amministrative dove non disdegna appoggi liberi da logiche di partito ma anche di coalizione, aspetto quest’ultimo che impensierisce anche Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle alla prova con il Campo Largo.

Per non parlare del dialogo con Articolo Uno e il più recente con La giusta causa. Stefàno nelle scorse ore ha lanciato al governatore pugliese una sorta di appello a riaprire i canali comunicativi con il partito in un’ottica chiara. «Deve capire che un uomo solo al comando a lungo andare vede indebolita la sua leadership istituzionale», avvisa il senatore dem, che indica il congresso del partito come passaggio chiave per questo percorso. 

Ma come la pensano tra i banchi del Pd in Regione, dove Emiliano divide gli animi?

«Abbiamo avuto una fase di discussione, ma è chiaro che con il presidente bisogna dialogare e collaborare»- commenta Paolo Campo, tra le figure critiche del gruppo ma anche dichiaratamente vecchia scuola nei confronti del partito e della coalizione. «Quello del partito che è un tema diverso e più generale e che io insieme ad altri abbiamo posto da tempo: la necessità di recuperare una collegialità e quella di approfondire alcune scelte del presente - prosegue il consigliere regionale di Manfredonia -. Cè chi come me non è del tutto convinto che la strada di aprire al centrodestra in Regione ci premi e chi invece pensa il contrario. Di qui la necessità di un congresso vero che crei le condizioni per un confronto franco tra noi». 

Una seconda mozione alternativa a Lacarra? «Non importano le persone ma quello che pensano. Oggi è necessario definire una strategia di medio periodo, c’è bisogno di un partito socialdemocratico aperto alla società civile ma che abbia una linea politica chiara e non solo in Puglia. L’unitarietà per me resta un valore - continua Campo -. A Francesco Boccia è stato affidato un compito: sfruttiamo l’occasione. Emiliano - prosegue il consigliere - ha ragione quando dice che bisogna sottrarre voti al centrodestra ma io credo che gli elettori vadano convinti a votare noi invece di inglobare la classe dirigente del centrodestra assegnandogli settori chiave in Regione rischiando di smarrire la linea».

Le sensibilità nel gruppo sono molto differenti e Debora Ciliento, consigliere di Trani entrata in politica proprio quando Emiliano era segretario regionale del partito, la vede diversamente: «Credo che non sia mai stato in discussione il rapporto tra il Presidente e il PD. Per rafforzare la proposta politica del segretario Letta, Emiliano sta lavorando affinché il suo consenso delle regionali ricevuto attraverso le civiche possa convergere nel Pd».
Quanto alle contestate annessioni, Ciliento puntualizza: «Bisogna sottolineare che la maggioranza con l’ingresso dei 4 consiglieri dei 5 stelle è cambiata, affidando loro un assessorato molto delicato, questo è un dato politico importante. La nomina dell’assessore Palese è stata invece una nomina tecnica, prerogativa del presidente ma non dimentichiamo che l’azione politica è dettata dalla maggioranza che è costantemente in dialogo con l’assessore affinché si lavori a favore di un rafforzamento della Sanità Pubblica e dei relativi presidi territoriali». Quando al congresso, Debora Ciliento ripone “la massima fiducia” in Francesco Boccia: «Sono certa che con la sua guida la maturità politica di ciascuno di noi saprà fare sintesi e definire un percorso comune».

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