Il caro bollette comincia a presentare il conto ai comuni di Puglia che subiscono, al pari di aziende e famiglie, la stangata degli aumenti di luce e gas sui bilanci pubblici. Esborsi pesanti che fanno crescere la preoccupazione per i possibili tagli su illuminazione e servizi alla cittadinanza, già ipotizzati nei mesi scorsi ma ora sempre più concreti, con gli Enti locali costretti a fare i conti con le fatture sal
Il caso di Bari
A subire maggiormente le conseguenze dei rincari dell’energia, il bilancio di previsione del Comune di Bari: secondo i calcoli degli uffici tecnici, gli aumenti per le bollette sono stati stimati intorno al 40 per cento, aumenti ai quali si aggiungeranno anche quelli sugli appalti e sulle forniture dei servizi nel momento in cui saranno bandite nuove gare.
Brindisi e Taranto
Stesso incremento che rischiano di subire le casse comunali di Brindisi: se per illuminare strade, scuole, impianti sportivi e quartieri sino allo scorso anno l’amministrazione spendeva circa tre milioni e mezzo, a causa dei rincari quest’anno i costi sfioreranno i 6 milioni di euro.
Impennate dei costi energetici del 350% anche per il comune di Taranto, dove in base ad uno studio delle spese (mesi di riferimento: luglio 2021 e luglio 2022) condotto dall’Ente pubblico su dati Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) i costi della luce sono passati da 0,12 a 0,42 euro per kilowattora. Bolletta dell’energia salata in vista anche per la città di Lecce che dovrebbe spendere intorno ai 6,5 milioni di euro rispetto ai circa 5 milioni dello scorso anno.
Il caso Lecce
Situazione critica che nelle scorse settimane aveva portato il primo cittadino di Lecce, Carlo Salvemini, ad esprimere preoccupazione per il caro-bollette «che colpisce drammaticamente i bilanci delle famiglie con redditi più bassi, delle imprese e degli Enti locali, tenuti ad assicurare tutti i servizi essenziali sui quali si regge il vivere in comunità, compresa l’illuminazione pubblica». Secondo le prime stime effettuate dagli uffici dell’Ente, la “bolletta” del Comune rispetto allo scorso anno è già lievitata di 500mila euro ed entro fine anno l’aumento potrà superare il milione e 300mila euro. «Una somma – aveva evidenziato Salvemini in un messaggio social rivolto alla cittadinanza - che per un ente in strutturali difficoltà economico-finanziarie come il nostro, che condivide questo stato con tantissimi altri Comuni, grandi e piccoli, in Italia, significa ulteriori rinunce. È paradossale trovarsi chiamati a un impegno straordinario sulle progettazioni per ottenere gli investimenti del Pnrr e trovarsi invece in difficoltà nel fare fronte alle spese correnti e alle esigenze del presente».