Lavoro, trovare chi assumere. Ecco la vera impresa: oltre 61mila posti vacanti

L’ultimo report di Unioncamere Anpal sulle assunzioni previste e necessarie in Puglia fino al prossimo ottobre

Lavoro, trovare chi assumere. Ecco la vera impresa: oltre 61mila posti vacanti
di ​Giuseppe MARTELLA
4 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 15:30

Da terra di migranti - di ieri e di oggi - a regione dove il lavoro, anche quando c’è, nessuno lo vuole. A consegnare agli economisti e alla politica questa stridente dicotomia è il confronto fra i numeri del rapporto Unioncamere Anpal sulle prospettive di nuovi ingressi nel mondo delle professioni e dei mestieri nel periodo agosto – ottobre 2023 e quelli del dossier confezionato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, secondo il quale la difficoltà di arruolare lavoratori in Puglia sfiora ormai il 42,5%, con un più 10,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Il monitoraggio


Secondo l’elaborato di Unioncamere Anpal i posti disponibili per nuove assunzioni sino alla prossima fine di ottobre potrebbero essere in Puglia non meno di 61.700. A trainare i nuovi ingressi il settore del turismo e quello della ristorazione con un 20,1% e quello delle costruzioni, nel quale la percentuale si attesta al 15,2%. Seguono a ruota - fra i comparti più attrattivi e capaci di offrire opportunità di lavoro - il commercio col 14,7%, il settore dei servizi alle persone fermo all’13,2% e, a chiudere le prime cinque posizioni della classifica, le categorie professionali legate ai trasporti e alla logistica con l’8,7 e ai servizi operativi con una quota parte pari all’8,2%.
Ad approfondire i dati, interessanti sono anche i confronti tra le province. La graduatoria è guidata dalla provincia di Bari, dove si prevede nuova occupazione per complessivi 27.930 ingressi, il 45,2% del totale regionale. A seguire, seppure molto distanziata, Lecce che con nuovi posti di lavoro previsti pari a 13.010 unità conquista il 21,1% e Foggia con una percentuale del 13,5% e un dato numerico definito di 8.340 nuove opportunità lavorative.
Chiudono la lista la provincia di Taranto per la quale sono previste nel trimestre agosto-ottobre 7.170 assunzioni, pari all’11,6% della quota regionale, e quella di Brindisi che registra un 8,5% equivalente a 5.260 nuovi possibili nuovi lavoratori. 

Le criticità


Un orizzonte roseo quello che si staglierebbe, dunque, per il mondo del lavoro pugliese? Non proprio, perché le criticità sono dirompenti.

Il lavoro c’è, dunque, ma mancano le figure professionali chiamate a svolgerlo. E mancano perché non si presentano alle aziende - ovvero le ricerche di personale vanno a vuoto - o perché non ci sono persone qualificate per le mansioni richieste. Confartigianato, infatti, ha evidenziato che nel volgere di 12 mesi, da luglio 2022 a quello 2023, le difficoltà di reperimento del personale sono peggiorate del 10,5%, dato migliore soltanto di quelli registrati in Abruzzo, Calabria e Liguria. Nello specifico, mancano tecnici specializzati nella carpenteria metallica, nella conduzione di impianti e macchinari e nell’edilizia.


«In Puglia la questione della mancanza di lavoratori con specializzazione riguarda in particolare le piccole e medie imprese edili - sottolinea il presidente regionale di Confartigianato, Francesco Sgherza – che soffrono una carenza di personale che sta divenendo cronica. Una situazione che rischia di divenire per tante aziende che compongono il tessuto economico pugliese e sulla quale bisogna intervenire». A sentire il presidente Sgherza l’unica soluzione è la formazione specializzante. «Bisogna lavorare per creare e dare completamento alle figure tipiche del mondo dell’edilizia. Confartigianato Puglia sta spingendo in questa direzione attraverso un costante confronto con la Regione. In Italia, così come in Puglia, c’è ben oltre un milione di persone che non lavora e non cerca un’occupazione, in particolare giovani non qualificati. Bisogna puntare a questi – ammonisce - formandoli e garantendo loro la possibilità di un lavoro degno». Sullo sfondo le grandi opportunità offerte dal Pnrr che - conclude Sgherza - «rischieranno di divenire opportunità mancate se l’edilizia pugliese non avrà i lavoratori necessari ad affrontare questa sfida».
Molti lavoratori mancano in Puglia anche nel turismo e nell’accoglienza.

«C’è un disavanzo di almeno 15.000 unità in regione – dice il presidente pugliese di Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, e componente del consiglio della Camera di Commercio di Bari, Nicola Pertuso – è questo il problema dei problemi». Pertuso ricorda l’esperienza dello scorso mese di aprile quando tutte le Camere di Commercio di Puglia organizzarono il “Talent Day”, un momento per presentare ai giovani le opportunità di lavoro nel settore turistico. «È necessaria un’azione sinergica e continuata – continua - tra le istituzioni, le rappresentanze del mondo imprenditoriale, la scuola che possa offrire l’opportunità di essere lavoratori del turismo specializzati e qualificati». Il rischio serio è che molte aziende del settore siano costrette a fermarsi in assenza di personale formato: «L’impatto sull’economia regionale– conclude il presidente Pertuso - sarebbe devastante».
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