Il sondaggio su Emiliano che allarma il centrosinistra

Il sondaggio su Emiliano che allarma il centrosinistra
di Francesco G. GIOFFREDI
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Domenica 1 Marzo 2020, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 09:25
Stavolta per Michele Emiliano il fuoco del sondaggio è amico. E l'allarme squilla forte nel quartier generale del Pd, schiacciato tra equilibri politici nazionali delicati come cristallo e la complessa rete d'alleanze sui territori, verso le elezioni regionali. Proprio in vista della scadenza elettorale primaverile, la segreteria nazionale dei democratici ha commissionato un sondaggio sulla Puglia, realizzato (tra mercoledì e venerdì) da Winpoll: la rilevazione testa non solo il governatore uscente e il probabile alfiere del centrodestra (Raffaele Fitto), ma anche la renziana Teresa Bellanova, senza viceversa identificare un candidato dei cinque stelle (nonostante l'ufficializzazione di Antonella Laricchia). Il verdetto sarebbe inequivocabile, in linea con i precedenti sondaggi commissionati dal centrodestra: Fitto s'imporrebbe con il 47,8%, Emiliano al 32,7%, terzo gradino del podio per Bellanova (10%), poi il candidato cinque stelle (8%). Nota a margine: il 25% degli elettori interpellati non andrà a votare, il 26% è ancora incerto. Winpoll sonda anche un secondo scenario: Emiliano candidato unitario di centrosinistra e cinque stelle guadagna qualche punto (36,4%), ma altrettanto fanno Fitto (al 50%) e Bellanova (11,7%). Cambia poco, perciò.
La radiografia è abbastanza nitida: il centrosinistra paga dazio alle spaccature interne, e i 10 punti di Bellanova lo dimostrano; ma la ministra dell'Agricoltura catalizza probabilmente anche il voto d'opinione di chi mai sosterrà Emiliano e non vuol nemmeno virare a destra; il patto con i cinque stelle non paga, forse perché non battezzato dalla discontinuità sul candidato; il centrodestra, se unito, sfrutta il vento nazionale e aggiunge ulteriori specificità sul nome (la candidatura di Fitto è stata misurata dal sondaggio di Fratelli d'Italia) e sui rapporti di forza tra alleati. L'operato dell'amministrazione Emiliano è giudicato, secondo il sondaggio, abbastanza positivamente dal 42%, molto positivamente dal 4%, abbastanza negativamente dal 38% e molto negativamente dal 16% (la bocciatura incassa così il 54%).




I numeri spiazzano tutto il centrosinistra e interrogano il Pd. In altre realtà la segreteria Zingaretti sta imbastendo accordi col M5s, anche a costo di accantonare i governatori uscenti, ma al momento i dem non sembrano disposti a fare altrettanto in Puglia. La candidatura di Emiliano ha intanto scatenato l'esperimento separatista di renziani e calendiani. Proprio ieri s'è tenuta una riunione a Bari dei quadri dirigenti pugliesi di Italia viva con Teresa Bellanova: la ministra ha ulteriormente stretto i bulloni, i livelli territoriali del movimento sono pronti a comporre le liste, sul nome del candidato governatore però massimo riserbo. Lo scenario al momento è il seguente: pochi giorni per vagliare le residue opzioni della società civile, altrimenti sarà direttamente Bellanova a misurarsi in prima linea, sotto la spinta dei vertici romani di Iv e dei dirigenti locali. In ogni caso, il cerchio è destinato a chiudersi nei prossimi giorni.

Il sondaggio Winpoll ha saggiato pure le intenzioni di voto per le liste, pur tenendo presente - nelle risposte degli interpellati - che non andrà a votare il 19% ed è incerto il 20%. Avanti il Pd al 23%, ben distanziate gli altri simboli di centrosinistra (che tuttavia non possono sfruttare, a freddo, l'effetto trascinamento dei candidati consigliere erodendo punti al Pd): tra questi 4,5% la civica di Emiliano, 2,6% le civiche di sinistra. Grosso modo in linea con le rilevazioni nazionali invece i tre partiti del polo liberaldemocratico: Italia viva al 4,3%, Azione al 2,2% e infine l'1,8% per +Europa. Il M5s s'attesta al 9,6%. Merita attenzione la dinamica interna al centrodestra: appaiati Lega e Fratelli d'Italia, rispettivamente al 20,4% e al 20,2%; Forza Italia è al 7,9%. Il testa-a-testa tra Carroccio e FdI spiega anche le riluttanze di Salvini, che ancora non dà l'ok a Fitto: non vuol lasciare troppo campo aperto a Giorgia Meloni e al suo candidato.
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