Fluidità, sesso e sentimenti: l’alfabeto da imparare a scuola

Fluidità, sesso e sentimenti: l’alfabeto da imparare a scuola
di Giuseppe MARTELLA
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Mercoledì 30 Agosto 2023, 07:04

Sessualità e affettività come mondi complessi attraversati in solitudine e nel silenzio. Così, in assenza di esempi e guide certe, scivolare nella violenza di genere e nel sopruso è un pericolo più concreto. Basta sfogliare le pagine della cronaca nazionale per rendersene conto: lo stupro di Palermo, quello di Caivano e, ancora prima, lo stupro di Roma hanno spinto pedagogisti, insegnanti e persino pornostar come Rocco Siffredi a suggerire la chiusura dei siti web a sfondo sessuale, che alimentano l'idea di una sessualità ridotta a mercato.


Il ministro all'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha rilanciato la necessità di lezioni dedicate alla sessualità nelle scuole, di momenti di confronto sull'educazione e il rispetto di genere accompagnati dalla lettura dei quotidiani e dei giornali in classe in modo da iniziare ad avere una corretta narrazione dei fatti.
«Come non essere d'accordo con l'idea lanciata dal ministro - dice Elvira D'Alò, dirigente scolastico in quiescenza, pedagogista, scrittrice ed esperta del mondo giovanile -  se è vero che di questi corsi ne abbiamo organizzati per anni grazie alla sensibilità dei presidi e dei dirigenti.

Le dichiarazioni di Valditara sono da non condividere quando sottolinea come chi si rende "colpevole" di violenza di genere debba essere umiliato. L'umiliazione non porta ad alcun risultato pratico».


Una generazione di ragazzi priva delle fondamenta di quella "alfabetizzazione emotiva" necessaria per approcciarsi al meglio alla sessualità e all'universo dei sentimenti. «Una povertà che non dipende dai ragazzi continua D'Alò ma da un mondo in cui argomenti come l'omosessualità e la fluidità di genere sono sì più considerati rispetto al recente passato, ma non in seno alle istituzioni sociali, prima fra tutte la famiglia».
D'Alò continua: «In assenza di sostanziali forme di socialità, il ragazzo è abbandonato a sé stesso a trascorrere ore dinanzi al telefonino o ascoltando musica isolato dal mondo. Una comodità che è prima di tutto dei genitori ai quali interessa soltanto garantire ai propri figli quello che è materiale. Si chiede ai ragazzi di cosa abbiano bisogno, mai cosa provino. Discorsi importanti quali l'approccio alla sessualità dice ancora che è cosa diversa dal sesso e la cura dei sentimenti vengono trattati poco, male o non considerati affatto».
Per la pedagogista e autrice brindisina, le difficoltà del mondo giovanile hanno anche altre radici. «Tutto è declinato attraverso la violenza e la comparazione dei risultati. Chi non primeggia, ha già perso. Una sensibilità differente va messa all'angolo, offesa, maltrattata. È questa la condizione - ammonisce D'Alò - per essere parte di un branco dove chi è più forte comanda. È necessario educare i giovani al rispetto del tempo, al piacere dell'attesa, alla sessualità vissuta attraverso l'accordo dei sentimenti che non sia sesso "usa e getta". Il confronto con loro è fondamentale, così come l'esempio emotivo che dobbiamo trasmettere».


Sulla stessa lunghezza d'onda sono anche le riflessioni di Giuseppe Luigi Palma, commissario straordinario dell'Ordine degli Psicologi di Puglia. «Scaricare tutte le colpe sui giovani quando si intensificano gli episodi di cronaca nera e si parla con maggiore insistenza di parità di genere e fluidità è riduttivo. Si tratta di una questione complessa puntualizza Palma - che è giusto trattare con attenzione e sensibilità». Fenomeni che affondano le radici molto più in profondità e lontano nel tempo. «Se non si considerano queste premesse dice ancora il commissario Palma si rischia di intervenire soltanto sui giovani e sui ragazzi, mentre il disagio rispetto a determinate dinamiche quali la parità di genere, la fluidità sessuale, la gestione dei sentimenti riguarda fasce più ampie di popolazione. La gioventù ha difficoltà a farsi ascoltare continua - manca di socialità ed è troppo spesso abbandonata a sé stessa».
La narrazione della sessualità e dei sentimenti a essa collegati è spesso fuorviante. «Il sesso è presentato come un qualcosa da appagare a tutti i costi in una sorta di formula "mordi e fuggi", così come è troppo facile averne una visione errata anche nei racconti degli adulti. E sappiamo bene quanto sia importante nella formazione di un'idea rimarca il commissario dell'Ordine degli Psicologi pugliesi l'esempio. Dire però che bisogna bloccare i telefonini, impedire la connessione alla rete di certo non serve a risolvere il problema».
Palma è convinto che l'educazione alla sessualità e al rispetto di genere nelle scuole rilanciata da Valditara sia una opportunità da cogliere: «A patto che sia promossa nei modi e nei termini esatti creando empatia in quanto la problematica affrontata è molto delicata. Non è più procrastinabile la presenza fissa dello psicologo scolastico tra gli studenti. Un esperto che può catturare non soltanto le emozioni dei ragazzi ma anche quelli del personale e delle famiglie. In Puglia - chiosa Palma - c'è già la legge istitutiva, manca il decreto attuativo della giunta, ci sono state rassicurazioni sulla tempistica. Aspettiamo con fiducia».
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